sinsemantici sono quei termini, non dotati di un senso in
sé, ma che lo acquistano collegandosi con quelli dotati di senso, seguendo le regole del linguaggio di riferimento. Esempi di parole sinsemantiche sono: qualità,
ambiente, innovazione, eguaglianza, integrazione. Per esempio la parola " innovazione " significa "mutare qualcosa, aggiungendo nuovi elementi", tuttavia questa parola non specifica nulla se non si identifica il campo di applicazione, per esempio innovazione tecnologica. Quanto detto vale anche per termini come integrazione. Un' integrazione può essere culturale, politica, sociale, ma senza un termine che la connoti, la parola fluttua nella sua genericità e sinsemanticita. Per quanto concerne Enzo Mari, il discorso sulla sinsematicità dell’oggetto può essere collegato alla riflessione, portata a termine dal designer, riguardo i concetti di
ambiguità/archetipo e alla loro applicazione nel campo del design che si lega a
doppio filo con la costante volontà di Mari di progettare oggetti funzionali, duraturi, non soggetti alle mode e di creare un mondo di comunicazione effettiva, basato sui cardini di alfabeti universali e di linguaggi condivisi. Per citare le parole di Renato Pedio a proposito del
livello di comunicazione del progetto: "Di
questo infatti "parlano" gli oggetti... L'inevitabile contenuto
semantico completa i requisiti richiesti: quello degli oggetti è un linguaggio parlato e compreso dagli uomini". Si dice polisemico " agg. [der. di
polisemia]
(pl. m. -ci]. – In linguistica, di vocabolo (o espressione, o in genere segno
linguistico) che presenta polisemia, che è cioè portatore di più significati;
anche, di ideogramma e segno di alcune scritture non alfabetiche, che può
essere letto in più modi. Esempi di parole polisemiche sono: pesca, fattore.... porta...venti. Se faccio riferimento alla parola "porta" terza persona singolare del del verbo presente: "portare" oppure al sostantivo, la differenza si può evincere solo dal contesto. Pertanto dire che " l'arte è sinsemantica e polisemica" non significa soltanto che l'arte non ha un significato dato in maniera positiva e stabile ma anche che il significato della stessa varia in relazione a chi la percepisce e al momento, storico e personale, in cui questo scambio, strumento/messaggio/ricettore, avviene.
L' esplicazione di questi due temi avviene compiutamente attraverso la serie di serigrafie disegnate da Enzo Mari. Freccia Stella Onde Luna Cubo Trifoglio (sei simboli sinsemantici)-(foto), serie della natura.
tenutasi nel 1972.I sei simboli presi in considerazione da Mari sono simboli
sinsemantici, che per la loro valenza archetipica, quasi fossero delle rune o scritture segrete, possono essere considerati polisemici. Come scrive Mari "non si tratta di rappresentare un' oca ma
http://www.libreriamarini.it/index.php?id=libri&op=detLibro&idL=87814&idCat=372&lang=en
http://mainograz.wordpress.com/2010/04/07/una-famiglia-di-termini-sinsemantici/
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