Gerrit Rietveld -Red and Blue
In un’intervista di Piet van Mook, Rietveld affermò :
"La cosiddetta “Rood Blauwe”, la sedia fatta di due asticelle ere che un oggetto estetico e spaziale poteva essere costruito con un materiale lineare e lavorato a macchina. Così segai la parte centrale della tavola in due ottenendo un sedile e uno schienale, e poi, con i listelli di varia lunghezza, costruii la sedia. Quando la costruii non mi resi conto che avrebbe potuto avere quell’enorme significato per me ed anche per altri,non immaginaida una serie di listelli, fu creata nell’intento di dimostra che avrebbe potuto avere un effetto sconvolgente persino sull’architettura, e quando mi si presentò l’occasione di costruire una casa basata sugli stessi principi, naturalmente non me la feci sfuggire".
(Si riferisce ovviamente alla Schroder Huis)
Rietveld si ispirò alle idee del pittore Piet Mondrian, dando loro un volume: lavorò sullo sfalsamento geometrico asimmetrico e sullaricerca del dialogo formale tra volumi e colori primari (giallo, blu e rosso) secondo i principi del movimento De Stijl conosciuto anche come neoplasticismo. La matrice formale alla quale si rifà il nuovo stile artistico è il cubismo che disintegra la prospettiva ed introduce nel quadro il concetto di simultaneità: il piano diviene l’espressione della quarta dimensione. Per Rietveld il piano si identificherà con il nuovo elemento di plasticità, dal quale ripartire per costruire la nuova arte; il piano pittorico sarà considerato solo un punto di partenza.
Per questa seconda esercitazione, relativa al corso b di design, ho voluto riprodurre una delle sedie che la professoressa Cecilia Polidori ha proposto: la “Red and Blue”. Ho utilizzato il legno di faggio, lo stesso di cui è costituita la sedia originale, per la struttura e legno d'abete per lo schienale e la seduta.

STRUTTURA: da una tavola di legno di 1x5mt ho ricavato 13 listelli di 1,40x 1,4 (lunghezza variabile) e 2 tavolette di 1,4o di spessore per realizzare i braccioli; una volta tagliato il legno tramite la carta vetrata ho limato ciascun listello; successivamente mi sono occupata dell'assemblaggio strutturale utilizzando trapano e viti autofilettanti; montato ogni singolo listello, ho verniciato con i colori originali dell'opera (nero e giallo cromo).

Ed ecco il risultato:
Bibliografia
Baroni Daniele, I mobili di Gerrit Thomas Rietveld, ediz. Electa, Milano, 1977