“Un designer dovrebbe sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un rito esistenziale.”
ETTORE SOTTSASS, Nel mondo degli oggetti, conversazione del 10 marzo 2004, "Domus", n. 869, aprile 2004
La Tulip Chair è considerata un classico del design industriale. E’ stata progettata da Eero Saarinen nel 1956 per la Knoll International, un’azienda di mobili di New York City. Questa sedia fa parte della fortunatissima serie Tulip composta da tavoli e sedute dalla caratteristica forma a calice con base a stelo. Il successo di questa serie è dovuto proprio all’eliminazione delle gambe dei tavoli e delle sedie.Il design della sedia scaturisce dalla ricerca |contest “organic design in home furnishing collection” [design organico per l’arredamento d’interni] organizzato dal MOMA di New York.
La sedia è composta da un piedistallo realizzato in alluminio presoffuso laccato in Rislan, una scocca stampata in fibra di vetro e un cuscino asportabile imbottito in schiuma con chiusura a velcro. Le dimensioni standard della Tulip Chair sono: 48 cm x 58 cm x H 81cm. Può essere fissa o girevole.
Si è aggiudicata anche dei premi quali: Museum of Modern Art Award, 1969; Federal Award for Industrial Design, 1969; Design Center Stuttgart Award, 1962.
Per realizzare la Tulip Chair ho disegnato la sagoma della sedia su un pannello in pvc da 2 mm (1); l’ ho ritagliata (2); successivamente ho riscaldato il pvc con una pistola termica (3) che in questo modo diviene facile da modellare (4), poi con l’aiuto di un elemento a sezione circolare ho girato i bordi della sedia (5).Per la base della sedia ho invece usato il polistirolo. Grazie all’utilizzo di un macchinario professionale ho tagliato il piedistallo (7-8), poi per renderlo più resistente ho passato un doppio strato di resina (9), successivamente l’ho lavorato con la carta abrasiva (10) e dipinto di bianco (11).
Per quanto riguarda il cuscino ho usato del lino rosso e della fibra di poliestere per l’imbottitura.
Dopo aver fatto asciugare la base, ho incollata alla parte superiore alla seduta.
Fonti: