Salve prof, mi sono servita di alcuni appunti sulla filosofia platonica e ho consultato un libro sulla sezione aurea senza però riportare parola per parola i testi, ma rielaborando le informazioni.
I miei riferimenti di lettura li ho scritti in basso, li includo comunque nella bibliografia?
sì, ovviamente... e poi..... visto che fa architettura, che ne direbbe di mettere qualche disegnino? schema o qualcosa di quello di cui mi sono tanto raccomandata?
2° correz Cara Sam, ho rimpaginato, evidenziando, etc ora completi il discorso con disegni e poche parole per le chiavi che rimangono x l'esercizio di questo post: sedie varie, etc, vedi cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 3. anche se non le sembra, anche se, manca poco: si tratta di ragionare sull'ergonomia e design, poiché sin ora ha parlato di spazi architettonici
E. M L'arte è sinsemantica e polisemica
"L'arte è sinsemantica, polisemica, cioè ha mille significati. Parla non di sé ma dell'altro da sé, provando a rappresentare l'assoluto: Dio" E. M. matura quest'idea dell'arte a seguito di un viaggio che definisce di "iniziazione", alla scoperta dei capolavori di pittori quali Giotto, Piero della Francesca, Masaccio e Michelangelo.
Riguardo le loro opere commenta:
"Ogni dettaglio corrisponde alla qualità totale dell'opera, e rimanda sempre all'infinito" Tale concezione si contrappone al suprematismo di Malevic che riconosce come pura solo l'arte che è espressione di se stessa, in quanto scaturisce dal virtuosismo dell'autore, il quale manifesta la sua suprema sensibilità.
Per E. M. l'arte, come strumento di comunicazione
Le parole sinsemantiche sono "quelle che non hanno significato pieno, ma solo una funzione sintattica, e assumono un contenuto semantico in base al contesto in cui ricorrono." (Treccani.it, L'enciclopedia italiana) più o meno immediato,non ha contenuto autoreferenziale, non parla di se ma dell'altro. I significati delle opere di un artista, che sia esso architetto, scultore, pittore, ecc, possono essere criptati, accessibili a pochi di animo sensibile, oppure esplicitati, resi volutamente chiari e leggibili. Non si tratta mai di trasmettere un unico messaggio, ma una molteplicità di segnali, emozioni e sensazioni.
L'opera d'arte è polisemica e sinsemantica cioè,come detto, ha sia il significato che le dà l'autore, sia tutti quei significati che assume per il pubblico che la vive, la osserva o la studia. In altri termini è come un contenitore che si riempie delle percezioni dell'osservatore e delle intenzioni dell'autore. Non ha contenuto statico e immutabile ma fluido. Non è imponibile da qualcuno a
qualcun'altro. Ma è portatrice di una libertà estrema, per chi la fa e per chi vuole parteciparvi godendo della belezza. Credo sia democratica, come è "democratico il sapere"
Un artista non esprime mai solo se stesso, bensì per potersi considerare tale, deve tendere ad un unità che accomuni il sentire collettivo e che "rimandi sempre all'infinito". L'infinito o la totalità sono concetti inevitabilmente correlabili alla figura Divina, alla perfezione e all'armonia celeste.
La vocazione dell'arte e di chi la esercita è rappresentare il molteplice riconducendolo all'unità, all'armonia cosmica. Esiste allora davvero una coscenza o una percezione collettiva per la quale il bello è tale per tutti? La storia e la scienza rintracciano delle linee guida, delle modalità operative comuni, di cui si servono numerose discipline del sapere per cercare la "verità assoluta".
E.M La perfezione della natura come modello per tendere all'Assoluto: La sezione aurea, Platone e il paradigma.
“Quando non possiamo esprimerla con i numeri, la nostra conoscenza è povera e insoddisfacente” William Thomson, fisico britannico (1824-1907)
Vi è una innata tendenza umana a ricondurre lo scibile a rapporti numerici, o meglio a riscontrare in natura un ordine matematico che si ripete e viene riproposto, emulato, in molte discipline. Vi sono dei numeri ricorrenti e rintracciabili in natura. Tra questi il f (phi), ovvero il rapporto aureo o sezione aurea, si esprime attraverso un rapporto geometrico.
Si tratta di un rapporto matematico ovvero un uguaglianza espressa da una proporzione media estrema. Il termine proporzione indica anche armonia tra le parti e delle parti con il tutto. Pare infatti che, se usato, il rapporto aureo, stabilisca una condizione di bellezza, equilibrio e dunque proporzione consciamente o inconsciamente percepibile.
Il rapporto aureo corrispondente al numero 1,61803398…..che non è ovviamente un numero intero o naturale (1,2,3,4,…), ne è un numero razionale, risultante dal rapporto tra numeri interi. E’ un numero interminabile che si prolunga indefinitamente senza ripetizione o schema.
Mark Barr, matematico americano, agli inizi del XX secolo, sostituisce la lettera greca t(tau) indicante la proporzione aurea, con la lettera f,in onore dello scultore Fidia il quale pare vi abbia ricorso consapevolmente in molte sue opere.
(A destra. Cariatide dell'Eretteo, acropoli di Atene)
L’aggettivo aureo risale invece al 1800 e indica uno stato di divinità, ovvero di perfezione. E cos’è l’armonia se non perfezione?
L’arte, la musica, la poesia e l’architettura sono discipline di espressione e di comunicazione a diversi livelli e con diversi strumenti. Tutte però nella loro più efficace e massima forma aspirano a trasmettere e cogliere l’unità. Il tutto “platonico”, ovvero il fisico e il metafisico assieme. La natura come espressione di una forza generatrice perenne e superiore, non può non essere perfetta.
Se misuriamo un violino Stradivari (il cui timbro dipende dalle possibilità di vibrazione di tutte le parti), notiamo che la sua forma può essere contenuta in quattro pentagoni regolari i cui lati fungono da tangenti,
determinando una linea estremamente armoniosa.
dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
La sezione aurea è stata altresì riscontrata in particolare nelle proporzioni temporali, nonché nei rapporti fra gli intervalli, della musica di Machaut, Dufay (di cui è ben noto il caso del mottetto Nuper rosarum flores), Obrecht (messa Maria Zart, Josquin Desprès (messa Ad Fugam), come pure in Fux e in Bach, e altresi in Mozart, Beethoven, Schubert Chopin, Debussy.
http://heinrichvontrotta.blogspot.com/2005/09/sezione-aurea-in-musica.html
Salvador Dalì,il sacramento dell’ultima cena,1955,la dimensioni del quadro ( 2 68x167cm ) sono quelle di un rettangolo aureo. La tavola è sovrastata da un grande dodecaedro le cui facce pentagonali ci riportano alla sezione aurea.
http://www.gbing.it/matematicaearte/pdf/4G_Giulia_Ale_Pubblicazione1.pdf
Frank Lloyd, rampa del Museo Guggenheim La matematica e si suoi rapporti logici spiegano la natura o è la natura che viene interpretata attraverso essa per
convenzione umana? Fatto sta che i numeri sono risultati nella storia e nella scienza la forma più chiara di lettura dello scibile e dei suoi meccanismi.
“Nella misura in cui le leggi della matematica riguardano la realtà, non sono certe; e nella misura in cui sono certe, non riguardano la realtà.” Albert Einstain
E.M.Platone e il paradigma
Platone fu allievo di Socrate e con lui condivide la ricerca di un sapere assoluto. A questo proposito lega l’etica alla conoscenza e la contrappone all’errore, dovuto all’ignoranza, secondo il principio :“Chi non sa sbaglia”.
Il processo conoscitivo è ascensionale: partendo dalle idee matematiche, le più semplici da percepire, che riguardano la quantità, si giunge alla qualità, rappresentata dal sommo bene. Questo non ha puramente un valore etico ma deve essere identificato nell’espressione greca “Kalos kai agatos”, bello e buono. Dunque bellezza e armonia interne, trasmesse attraverso le forme esterne. Secondo questo principio, nell’antica Grecia, ciò che era bello rappresentava imprescindibilmente anche bontà e giustizia.
Platone opera una distinzione tra:
-mondo delle cose, attinente alla dimensione contingente, in altre parole, alla materia;
-mondo delle idee, ovvero la dimensione trascendente (dal latino: trans+ entis, oltre l’essere) o metafisica( equivalente greco: meta+ fiusis, oltre natura), in altre parole l’essenza.
Le essenze, che costituiscono la conoscenza, non stanno nelle cose, ma nell’iperuranio (uper uranos, al di là del mondo delle cose) . Le cose non sono altro che materia inerte che prende forma per via delle essenze. Ciò significa che la natura è manifestazione di idee che rappresentano la verità assoluta, l’ordine cosmico e l’armonia.
"La scienza mi affascina, ne invidio il paradigma, cioè il fatto che si possa proporre una determinata ipotesi solo se contemporaneamente si comunica a
tutti il metodo e i mezzi utilizzati per formularla, in modo che ogni interlocutore possa a sua volta verificare se ciò che si afferma è vero o falso."
Paradigma è dunque l’ idea, in quanto modello del mondo sensibile. Essa non va intesa come contenuto della mente, poiché se così fosse, esisterebbe solo in funzione dell’uomo che la “partorisce” (riferimento alla maieutica socratica). Al contrario per Platone le idee hanno esistenza autonoma e danno forma alle cose.
E.M Le modulor e l'Existenzminimum.
Nel corso della sua pratica architettonica L.C. conduce uno studio ragionato sull'importanza di definire lo spazio intorno all'uomo. A questo proposito definisce "Le Modulor", una successione di proporzioni progressiva basata sulle misure del corpo umano. Nel Modulo è rintracciabile il rapporto aureo così come nel corpo umano ed in natura. Ogni oggetto e ogni spazio che assolvono funzioni relative alla sopravvivenza dell'uomo in natura ed al soddisfacimento dei suoi bisogni, dovrebbero essere ad esso commisurati.
A Marsiglia Le Corbusier costruisce "l'unità di abitazione conforme" dove le dimensioni degli ambienti e l'organizzazione interna sono studiate in rapporto alle dimensioni del corpo umano e quindi al suo Modulor. Le Corbusier coglie l'opportunità per concretizzare le sue idee in materia di architettura residenziale e di adoperarsi a sperimentare su quattro fronti: tecnica di costruzione, ricerca sociale, innovazione urbanistica e concezione dell'habitat. In quest'ultimo punto che sta la chiave del pensiero classico, modernamente applicata: il desiderio di cogliere l'equilibrio delle forme, l'armonia degli spazi e dei volumi.
Si tratta di armonia ed essenzialità di elementi "a misura d'uomo e tarati delle funzioni quotidiane dell'abitare". E' possibile creare un parallelo con il concetto dell'Existenzminimun:
Esso è lo spazio vitale minimo, l'indispensabile necessario per assolvere le funzioni primarie di ogni singolo individuo.
"... decido di andare in vacanza con un amico su un isola del Ticino, per tornare alla natura e misurarci con l'Existenzminimum."
Isolo tre termini in questa ffermazione: Natura, Misurarci ed Existenzminimum. Il legame tra essi è evidente poichè riassumono il tema affrontato nel post. L'arte si ispira alla natura, fa ricorso alle leggi matematiche che in essa si riscontrano. Proporzione e armonia della forma umana sono il modello per commisurare all'uomo le cose di cui ha bisogno.
-"La sezione aurea", Mario Livio, Edizione Biblioteca universale Rizzoli, dicembre 2007.
-Appunti personali circa la filosofia platonica.
Link riferimento testi:
Per sinsemantica
http://www.treccani.it/vocabolario/sinsemantico/
Per sezione aurea in musica
http://heinrichvontrotta.blogspot.com/2005/09/sezione-aurea-in-musica.html
http://www.paciolo-dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
Per sezione aurea in pittura
http://www.gbing.it/matematicaearte/pdf/4G_Giulia_Ale_Pubblicazione1.pdf
Per l'Unità D'abitazione
http://doc.studenti.it/appunti/storia-dell-arte/4/corbusier.html
Link di riferimento per immagini:
Per sinsemantica e polisemica
Per la sezione aurea
http://www.google.it/imgres?q=sezione+aurea&hl=it&sa=X&biw=1366&bih=609&tbm=isch&prmd=imvns&tbnid=cSX_ntN6WhIG0M:&imgrefurl=http://ilnaturalista2010.wordpress.com/2010/10/25/sezione-aurea-numeri-di-fibonacci-e-forme-naturali/&docid=C9Oj5BWQbzLTlM&imgurl=http://ilnaturalista2010.files.wordpress.com/2010/10/sezione-aurea.png&w=324&h=97&ei=LazPTu37OIOmsga_oLWtDA&zoom=1&iact=hc&vpx=599&vpy=231&dur=17&hovh=77&hovw=259&tx=195&ty=36&sig=113167646320676282524&page=2&tbnh=67&tbnw=225&start=22&ndsp=21&ved=1t:429,r:17,s:22
http://www.google.it/imgres?q=fidia+sezione+aurea&hl=it&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=RE4Q2BuXGipUKM:&imgrefurl=http://www.liceoberchet.it/ricerche/sezioneaurea/sez5.htm&docid=wb0msZ9w6eyQkM&imgurl=http://www.liceoberchet.it/ricerche/sezioneaurea/images/Korai.gif&w=302&h=910&ei=T63PTpi_MY7DtAaoht2DDQ&zoom=1&iact=hc&vpx=169&vpy=55&dur=338&hovh=345&hovw=114&tx=92&ty=213&sig=113167646320676282524&page=1&tbnh=125&tbnw=41&start=0&ndsp=21&ved=1t:429,r:0,s:0
http://www.paciolo-dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
http://www.google.it/imgres?q=sacramento+dell%27ultima+cena+dal%C3%AC&um=1&hl=it&sa=N&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=dpJVLlP82M2pjM:&imgrefurl=http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/daliultimacena.htm&docid=jWD1sdoiV3D0gM&imgurl=http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/jblastsupper.jpg&w=800&h=503&ei=ebbPTqXxEcymsAbM8qjVDA&zoom=1&iact=rc&dur=241&sig=113167646320676282524&page=1&tbnh=133&tbnw=187&start=0&ndsp=20&ved=1t:429,r:15,s:0&tx=92&ty=59
http://www.google.it/imgres?q=guggenheim&um=1&hl=it&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=PwNwzVXl9qbtjM:&imgrefurl=http://www.automotonews.com/dettagliosn.aspx%3Fsbox%3Dsottonotizie%26spkid%3D886%26box%3Dattualita%26pkid%3D5750&docid=VXsmxMINvx8PrM&imgurl=http://www.automotonews.com/foto/sottonotizie/886_BMWFONDAZIONE2.jpg&w=800&h=986&ei=VLjPTrD-F8bbsgbenLS3DA&zoom=1&iact=hc&vpx=1123&vpy=133&dur=431&hovh=249&hovw=202&tx=131&ty=158&sig=113167646320676282524&page=2&tbnh=121&tbnw=127&start=21&ndsp=21&ved=1t:429,r:13,s:21
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https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKbE0LBbDvVFX3wpyAIpxFJRor6aWl3TfOV-QlmhwndhAs-J9kYdqe-Xwfk59p6h3n1Rtw1kKoXNzb_v_UNIlRC0FWyS6fYOKbKF0aCa8kD7oQqJexjRvsrYgjB04nAwQprMnClKkzfI5r/s1600-h/fibonacci_phyllotaxis.jpg http://www.domusweb.it/it/from-the-archive/la-cite-radieuse-di-le-corbusier/
Salve prof, mi sono servita di alcuni appunti sulla filosofia platonica e ho consultato un libro sulla sezione aurea senza però riportare parola per parola i testi, ma rielaborando le informazioni.
I miei riferimenti di lettura li ho scritti in basso, li includo comunque nella bibliografia?
sì, ovviamente... e poi..... visto che fa architettura, che ne direbbe di mettere qualche disegnino? schema o qualcosa di quello di cui mi sono tanto raccomandata?
E. M L'arte è sinsemantica e polisemica
"L'arte è sinsemantica, polisemica, cioè ha mille significati. Parla non di sé ma dell'altro da sé, provando a rappresentare l'assoluto: Dio"
E. M. matura quest'idea dell'arte a seguito di un viaggio che definisce di "iniziazione", alla scoperta dei capolavori di pittori quali Giotto, Piero della Francesca, Masaccio e Michelangelo.
Riguardo le loro opere commenta:
"Ogni dettaglio corrisponde alla qualità totale dell'opera, e rimanda sempre all'infinito" Tale concezione si contrappone al suprematismo di Malevic che riconosce come pura solo l'arte che è espressione di se stessa, in quanto scaturisce dal virtuosismo dell'autore, il quale manifesta la sua suprema sensibilità.
Per E. M. l'arte, come strumento di comunicazione
Le parole sinsemantiche sono "quelle che non hanno significato pieno, ma solo una funzione sintattica, e assumono un contenuto semantico in base al contesto in cui ricorrono."(Treccani.it, L'enciclopedia italiana) più o meno immediato,non ha contenuto autoreferenziale, non parla di se ma dell'altro. I significati delle opere di un artista, che sia esso architetto, scultore, pittore, ecc, possono essere criptati, accessibili a pochi di animo sensibile, oppure esplicitati, resi volutamente chiari e leggibili. Non si tratta mai di trasmettere un unico messaggio, ma una molteplicità di segnali, emozioni e sensazioni.
L'opera d'arte è polisemica e sinsemantica cioè,come detto, ha sia il significato che le dà l'autore, sia tutti quei significati che assume per il pubblico che la vive, la osserva o la studia. In altri termini è come un contenitore che si riempie delle percezioni dell'osservatore e delle intenzioni dell'autore. Non ha contenuto statico e immutabile ma fluido. Non è imponibile da qualcuno a
qualcun'altro. Ma è portatrice di una libertà estrema, per chi la fa e per chi vuole parteciparvi godendo della belezza. Credo sia democratica, come è "democratico il sapere"
Un artista non esprime mai solo se stesso, bensì per potersi considerare tale, deve tendere ad un unità che accomuni il sentire collettivo e che "rimandi sempre all'infinito". L'infinito o la totalità sono concetti inevitabilmente correlabili alla figura Divina, alla perfezione e all'armonia celeste.
La vocazione dell'arte e di chi la esercita è rappresentare il molteplice riconducendolo all'unità, all'armonia cosmica. Esiste allora davvero una coscenza o una percezione collettiva per la quale il bello è tale per tutti? La storia e la scienza rintracciano delle linee guida, delle modalità operative comuni, di cui si servono numerose discipline del sapere per cercare la "verità assoluta".
E.M La perfezione della natura come modello per tendere all'Assoluto: La sezione aurea, Platone e il paradigma.
“Quando non possiamo esprimerla con i numeri, la nostra conoscenza è povera e insoddisfacente” William Thomson, fisico britannico (1824-1907)
Vi è una innata tendenza umana a ricondurre lo scibile a rapporti numerici, o meglio a riscontrare in natura un ordine matematico che si ripete e viene riproposto, emulato, in molte discipline. Vi sono dei numeri ricorrenti e rintracciabili in natura. Tra questi il f (phi), ovvero il rapporto aureo o sezione aurea, si esprime attraverso un rapporto geometrico.
Si tratta di un rapporto matematico ovvero un uguaglianza espressa da una proporzione media estrema. Il termine proporzione indica anche armonia tra le parti e delle parti con il tutto. Pare infatti che, se usato, il rapporto aureo, stabilisca una condizione di bellezza, equilibrio e dunque proporzione consciamente o inconsciamente percepibile.
Il rapporto aureo corrispondente al numero 1,61803398…..che non è ovviamente un numero intero o naturale (1,2,3,4,…), ne è un numero razionale, risultante dal rapporto tra numeri interi. E’ un numero interminabile che si prolunga indefinitamente senza ripetizione o schema.
Mark Barr, matematico americano, agli inizi del XX secolo, sostituisce la lettera greca t(tau) indicante la proporzione aurea, con la lettera f,in onore dello scultore Fidia il quale pare vi abbia ricorso consapevolmente in molte sue opere.
(A destra. Cariatide dell'Eretteo, acropoli di Atene)
L’aggettivo aureo risale invece al 1800 e indica uno stato di divinità, ovvero di perfezione. E cos’è l’armonia se non perfezione?
L’arte, la musica, la poesia e l’architettura sono discipline di espressione e di comunicazione a diversi livelli e con diversi strumenti. Tutte però nella loro più efficace e massima forma aspirano a trasmettere e cogliere l’unità. Il tutto “platonico”, ovvero il fisico e il metafisico assieme. La natura come espressione di una forza generatrice perenne e superiore, non può non essere perfetta.
Se misuriamo un violino Stradivari (il cui timbro dipende dalle possibilità di vibrazione di tutte le parti), notiamo che la sua forma può essere contenuta in quattro pentagoni regolari i cui lati fungono da tangenti,
determinando una linea estremamente armoniosa.
dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
La sezione aurea è stata altresì riscontrata in particolare nelle proporzioni temporali, nonché nei rapporti fra gli intervalli, della musica di Machaut, Dufay (di cui è ben noto il caso del mottetto Nuper rosarum flores), Obrecht (messa Maria Zart, Josquin Desprès (messa Ad Fugam), come pure in Fux e in Bach, e altresi in Mozart, Beethoven, Schubert Chopin, Debussy.
http://heinrichvontrotta.blogspot.com/2005/09/sezione-aurea-in-musica.html
Salvador Dalì,il sacramento dell’ultima cena,1955,la dimensioni del quadro ( 2 68x167cm ) sono quelle di un rettangolo aureo. La tavola è sovrastata da un
grande dodecaedro le cui facce pentagonali ci riportano alla sezione aurea.
http://www.gbing.it/matematicaearte/pdf/4G_Giulia_Ale_Pubblicazione1.pdf
Frank Lloyd, rampa del Museo Guggenheim La matematica e si suoi rapporti logici spiegano la natura o è la natura che viene interpretata attraverso essa per
convenzione umana? Fatto sta che i numeri sono risultati nella storia e nella scienza la forma più chiara di lettura dello scibile e dei suoi meccanismi.
“Nella misura in cui le leggi della matematica riguardano la realtà, non sono certe; e nella misura in cui sono certe, non riguardano la realtà.” Albert Einstain
E.M.Platone e il paradigma
Platone fu allievo di Socrate e con lui condivide la ricerca di un sapere assoluto. A questo proposito lega l’etica alla conoscenza e la contrappone all’errore, dovuto all’ignoranza, secondo il principio :“Chi non sa sbaglia”.
Il processo conoscitivo è ascensionale: partendo dalle idee matematiche, le più semplici da percepire, che riguardano la quantità, si giunge alla qualità, rappresentata dal sommo bene. Questo non ha puramente un valore etico ma deve essere identificato nell’espressione greca “Kalos kai agatos”, bello e buono. Dunque bellezza e armonia interne, trasmesse attraverso le forme esterne. Secondo questo principio, nell’antica Grecia, ciò che era bello rappresentava imprescindibilmente anche bontà e giustizia.
Platone opera una distinzione tra:
-mondo delle cose, attinente alla dimensione contingente, in altre parole, alla materia;
-mondo delle idee, ovvero la dimensione trascendente (dal latino: trans+ entis, oltre l’essere) o metafisica( equivalente greco: meta+ fiusis, oltre natura), in altre parole l’essenza.
Le essenze, che costituiscono la conoscenza, non stanno nelle cose, ma nell’iperuranio (uper uranos, al di là del mondo delle cose) . Le cose non sono altro che materia inerte che prende forma per via delle essenze. Ciò significa che la natura è manifestazione di idee che rappresentano la verità assoluta, l’ordine cosmico e l’armonia.
"La scienza mi affascina, ne invidio il paradigma, cioè il fatto che si possa proporre una determinata ipotesi solo se contemporaneamente si comunica a
tutti il metodo e i mezzi utilizzati per formularla, in modo che ogni interlocutore possa a sua volta verificare se ciò che si afferma è vero o falso."
Paradigma è dunque l’ idea, in quanto modellodel mondo sensibile. Essa non va intesa come contenuto della mente, poiché se così fosse, esisterebbe solo in funzione dell’uomo che la “partorisce” (riferimento alla maieutica socratica). Al contrario per Platone le idee hanno esistenza autonoma e danno forma alle cose.
E.M Le modulor e l'Existenzminimum.
Nel corso della sua pratica architettonica L.C. conduce uno studio ragionato sull'importanza di definire lo spazio intorno all'uomo. A questo proposito definisce "Le Modulor", una successione di proporzioni progressiva basata sulle misure del corpo umano. Nel Modulo è rintracciabile il rapporto aureo così come nel corpo umano ed in natura. Ogni oggetto e ogni spazio che assolvono funzioni relative alla sopravvivenza dell'uomo in natura ed al soddisfacimento dei suoi bisogni, dovrebbero essere ad esso commisurati.
A Marsiglia Le Corbusier costruisce "l'unità di abitazione conforme" dove le dimensioni degli ambienti e l'organizzazione interna sono studiate in rapporto alle dimensioni del corpo umano e quindi al suo Modulor. Le Corbusier coglie l'opportunità per concretizzare le sue idee in materia di architettura residenziale e di adoperarsi a sperimentare su quattro fronti: tecnica di costruzione, ricerca sociale, innovazione urbanistica e concezione dell'habitat. In quest'ultimo punto che sta la chiave del pensiero classico, modernamente applicata: il desiderio di cogliere l'equilibrio delle forme, l'armonia degli spazi e dei volumi. Si tratta di armonia ed essenzialità di elementi "a misura d'uomo e tarati delle funzioni quotidiane dell'abitare". E' possibile creare un parallelo con il concetto dell'Existenzminimun:
Esso è lo spazio vitale minimo, l'indispensabile necessario per assolvere le funzioni primarie di ogni singolo individuo.
"... decido di andare in vacanza con un amico su un isola del Ticino, per tornare alla natura e misurarci con l'Existenzminimum."
Isolo tre termini in questa ffermazione: Natura, Misurarci ed Existenzminimum. Il legame tra essi è evidente poichè riassumono il tema affrontato nel post. L'arte si ispira alla natura, fa ricorso alle leggi matematiche che in essa si riscontrano. Proporzione e armonia della forma umana sono il modello per commisurare all'uomo le cose di cui ha bisogno.
-"La sezione aurea", Mario Livio, Edizione Biblioteca universale Rizzoli, dicembre 2007.
-Appunti personali circa la filosofia platonica.
Link riferimento testi:
Per sinsemantica
http://www.treccani.it/vocabolario/sinsemantico/
Per sezione aurea in musica
http://heinrichvontrotta.blogspot.com/2005/09/sezione-aurea-in-musica.html
http://www.paciolo-dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
Per sezione aurea in pittura
http://www.gbing.it/matematicaearte/pdf/4G_Giulia_Ale_Pubblicazione1.pdf
Per l'Unità D'abitazione
http://doc.studenti.it/appunti/storia-dell-arte/4/corbusier.html
Link di riferimento per immagini:
Per sinsemantica e polisemica
Per la sezione aurea
http://www.google.it/imgres?q=sezione+aurea&hl=it&sa=X&biw=1366&bih=609&tbm=isch&prmd=imvns&tbnid=cSX_ntN6WhIG0M:&imgrefurl=http://ilnaturalista2010.wordpress.com/2010/10/25/sezione-aurea-numeri-di-fibonacci-e-forme-naturali/&docid=C9Oj5BWQbzLTlM&imgurl=http://ilnaturalista2010.files.wordpress.com/2010/10/sezione-aurea.png&w=324&h=97&ei=LazPTu37OIOmsga_oLWtDA&zoom=1&iact=hc&vpx=599&vpy=231&dur=17&hovh=77&hovw=259&tx=195&ty=36&sig=113167646320676282524&page=2&tbnh=67&tbnw=225&start=22&ndsp=21&ved=1t:429,r:17,s:22
http://www.google.it/imgres?q=fidia+sezione+aurea&hl=it&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=RE4Q2BuXGipUKM:&imgrefurl=http://www.liceoberchet.it/ricerche/sezioneaurea/sez5.htm&docid=wb0msZ9w6eyQkM&imgurl=http://www.liceoberchet.it/ricerche/sezioneaurea/images/Korai.gif&w=302&h=910&ei=T63PTpi_MY7DtAaoht2DDQ&zoom=1&iact=hc&vpx=169&vpy=55&dur=338&hovh=345&hovw=114&tx=92&ty=213&sig=113167646320676282524&page=1&tbnh=125&tbnw=41&start=0&ndsp=21&ved=1t:429,r:0,s:0
http://www.paciolo-dannunzio.it/web/Progetti%20archiviati/Sezione%20aurea/Musica1.htm
http://www.google.it/imgres?q=sacramento+dell%27ultima+cena+dal%C3%AC&um=1&hl=it&sa=N&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=dpJVLlP82M2pjM:&imgrefurl=http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/daliultimacena.htm&docid=jWD1sdoiV3D0gM&imgurl=http://arjelle.altervista.org/Tesine/Irene/jblastsupper.jpg&w=800&h=503&ei=ebbPTqXxEcymsAbM8qjVDA&zoom=1&iact=rc&dur=241&sig=113167646320676282524&page=1&tbnh=133&tbnw=187&start=0&ndsp=20&ved=1t:429,r:15,s:0&tx=92&ty=59
http://www.google.it/imgres?q=guggenheim&um=1&hl=it&biw=1366&bih=609&tbm=isch&tbnid=PwNwzVXl9qbtjM:&imgrefurl=http://www.automotonews.com/dettagliosn.aspx%3Fsbox%3Dsottonotizie%26spkid%3D886%26box%3Dattualita%26pkid%3D5750&docid=VXsmxMINvx8PrM&imgurl=http://www.automotonews.com/foto/sottonotizie/886_BMWFONDAZIONE2.jpg&w=800&h=986&ei=VLjPTrD-F8bbsgbenLS3DA&zoom=1&iact=hc&vpx=1123&vpy=133&dur=431&hovh=249&hovw=202&tx=131&ty=158&sig=113167646320676282524&page=2&tbnh=121&tbnw=127&start=21&ndsp=21&ved=1t:429,r:13,s:21
=166&dur=10851&hovh=171&hovw=295&tx=202&ty=130&sig=108709611554703619837&page=1&tbnh=89&tbnw=153&start=0&ndsp=21&ved=1t:429,r:14,s:0
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKbE0LBbDvVFX3wpyAIpxFJRor6aWl3TfOV-QlmhwndhAs-J9kYdqe-Xwfk59p6h3n1Rtw1kKoXNzb_v_UNIlRC0FWyS6fYOKbKF0aCa8kD7oQqJexjRvsrYgjB04nAwQprMnClKkzfI5r/s1600-h/fibonacci_phyllotaxis.jpg Ogni post affronta davvero un problema (anzi: andiamo scoprendo cosa scoprivano gli Autori) esattamente come fa ogni progettista e come fa Mari scrivendo, e Sottsass: tutti ricordando, fotografando, disegnando, ragionando, studiando, pensando, elaborando, modificando. E ciascuno, al proprio livello e modo: crescendo.
Cateriana sentiva già stretti i "copia-incolla". ok.
"Vedo giocare i bambini, di fianco al mio tavolo di lavoro, e parlo con loro, raccontando le stesse fiabe che avevo ascoltato da piccolo."(Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1°ediz., cap. II, PAG. 33)
Trovo magnifico il modo con il quale Enzo Mari interpreta il proprio ruolo di genitore. Penso che egli lo faccia con lo stesso spirito e con la stessa passione che contraddistinguono il suo carattere d’artista.
Scruta i sentimenti ed i bisogni che avvertono i suoi piccoli, comunica con essi, capisce che sono intelligenti tanto da meritare un Nobel. Decide di produrre nuovi giochi per loro.
“I Giochi migliori mi sembrano quelli che sviluppano la capacità di ogni bambino di produrre intelligenza. Da solo.”
“M’invento una serie di sette lastrine, con due incisioni laterali molto semplici che, incastrate tra loro, consentono di montare una piccola quinta tridimensionale.”
“Come un susseguirsi di scene teatrali, il cui regista è il bambino, che si diverte a rappresentare storie inventate da sé. E’ nato così il gioco delle favole.”
(Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1°ediz., cap. II, PAG. 35)
Credo che l’Autore con la creazione di questo semplice gioco, cambi totalmente quelli che sono i ruoli del bambino figlio che non è più l’uditore dei racconti ma diviene colui che li crea, colui che inventa e dirige la scena.
Bastano pochissime lastrine raffiguranti animali disegnati con qualità ad evocare la fantasia dei più piccoli.
Provare a capire quale sia stato il percorso da parte dell’Autore per la creazione del gioco delle favole mi ha fatto immedesimare nei panni di un bambino che si trova di fronte a questo semplice ma bellissimo gioco, anzi all'interno del gioco. Ho provato ad immaginare quanto fosse divertente essere un regista e creare scene e favole sempre nuove.
Ho pensato poi al bambino che col passare del tempo diventa grande. Adesso ha nuovi bisogni e nuove esigenze.
Così ho meditato sulla possibilità di giocare con un gioco delle favole a scala maggiore.
Immagino il bambino cresciuto che adesso è un fruitore di uno spazio composto non più dalle sette lastrine ma da semplici pareti mobili che spostandosi permettono di cambiare la configurazione degli ambienti. Così facendo immagino che sia ancora possibile alimentare la propria fantasia creando nuove scene teatrali, che non sono più favole ma ben sì scorci della vita reale.
I differenti disegni degli animali poi potrebbero venire sostituiti dai molti materiali, colori e decorazioni.
Inoltre provando a concepire quello che è il meccanismo del gioco delle favole, ho capito che anche i mobili modulari e componibili o gli innumerevoli oggetti innovativi funzionano allo stesso modo.
Essi, infatti, ci permettono di giocare trovando delle soluzioni e delle possibilità d'uso sempre diverse.
Provando ad analizzare questo gioco, mi sono resa conto che con la SEMPLICITÀ si possono realizzare delle cose chiare ma dal significato profondo. Degli oggetti non fini a se stessi ma capaci di sviluppare in noi creatività e inventiva.
ultime due immagini tratte da:
va bene così prof.?