OCTAVE MIRBEAU - IL GIARDINO DEI SUPPLIZI"Ci portiamo un telone che serva da tenda, due padelle, un chilo di sale e qualche forma di pane, due canne da pesca e due libri: io qualcosa su Platone, lui un libro dello scrittore francese Octave Mirbeau, Il giardino dei supplizi [...] zeppo di descrizioni raccapriccianti di torture cinesi."
Enzo Mari,25 modi per piantare un chiodo , ediz. Mondadori, Milano 2011, cap. III, pag. 29
Octave Mirbeau (1848 - 1917) giornalista, libellista, critico d'arte, romanziere e drammaturgo francese è una delle figure più avvincenti e più originali della Belle Epoque. Prototipo dell'autore impegnato, libertario ed individualista, è il grande demistificatore degli uomini e delle istituzioni che alienano, che opprimono e che uccidono. Contesta e denuncia, non soltanto la società borghese e l'economia capitalista, ma anche l'ideologia dominante e le forme letterarie tradizionali, che contribuiscono a dare una visione menzoniera e riduttrice della nostra condizione e della società. Rifiutando il Naturalismo, l Accademismo ed il simbolismo, si è fatto strada tra l'Impressionismo e l'Espressionismo, e tanti autori del 900 hanno contratto un debito con lui.
"Le porte della vita si aprono sempre sulla morte, si aprono sui palazzi e sui giardini della morte [...] E l'universo mi appare come un immenso, un inesorabile giardino dei supplizi..."
Octave Mirbeau
Il giardino dei supplizi è uno dei romanzi scritti da Mirbeau pubblicato nel 1899. Ironicamente e simbolicamente, Mirbeau l'ha dedicato "Ai preti, ai soldati, ai giudici, a tutti coloro che educano istruiscono e governano gli uomini". Il romanzo è costituito di testi di tonalità differenti, che sono stati concepiti indipendentemente. questo mescolìo sconcerta i lettori, che non sanno come si debba leggere questo strano oggetto letterario composto di 3 parti: "Il Frontespizio" presenta una discussione fra intellettuali di salone sulla "legge dell' omicidio", "In missione", la prima parte della narrazione che segue, una caricatura grottesca degli ambienti politici della Francia della Belle Epoque, "Il giardino dei supplizi", seconda parte, è la relazione di una passeggiata di due europei, la sadica ed isterica inglese Clara, e l anonimo narratore francese, nel mezzo del giardino delle torture del bagno penale di Cantone, giardino infernale e paradisiaco, dove si pratica l'arte della tortura secondo antiche pratiche cinesi. Auguste Rodin, Le jardin des supplices, Ambroise Vollard,1902
Immagini tratte da Il giardino dei supplizi, Octave Mirbeau J. S. BACH, VARIAZIONI GOLDBERG"Intanto, mi appassiono alla musica e in particolare a Johann Sebastian Bach [...] Mi incantano le variazioni Goldberg, un' opera per clavicembalo della metà del 700 che consiste in un'Aria con trenta varianti diverse."
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, 2011, c ap. III, pag. 28
Le Variazioni Goldberg scritte da J. S. Bach tra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall' editore Balthasar Schmid, sono state composte appositamente per Jhoann Gottlieb Goldberg, a quel tempo a servizio come maestro di cappella presso il conte Von Bruhl a Dresda. Johann Nikolaus Forkel, primo biografo di Bach, racconta le circostanze in cui il compositore compose l'Aria per clavicembalo con diverse variazioni: "In cattiva salute, il Conte soffriva sovente d'insonnia, e Goldberg che viveva in casa sua, doveva distrarlo, in simili occasioni, durante le ore notturne, suonando per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a Bach che gli sarebbe molto piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far suonare al suo Goldberg , che fossero insieme delicati e spiritosi, cosi da poter distrarre le sue notti insonni."Il basso usato da J.S. Bach nelle Variazioni Goldberg
L'Aria è una sarabanda in 3/4 che ha la funzione di presentare il materiale tematico da utilizzare per le variazioni. A differenza delle variazioni tradizionali, il soggetto delle variazioni stesse non è la melodia ma il basso. La variazione 16 dà l'occasione di dividere
l'esecuzione in due parti uguali, mentre
l'Aria da capo aggiunge simmetria all'opera,
suggerendo una natura ciclica della stessa,
un viaggio di andata e ritorno.Aria da capo, Variazioni Goldberg, J. S. Bach
CENNINO CENNINI
"Dipingo a tempera su tavola, preparando la base col gesso e fabbricando i colori e i leganti da me, secondo le indicazioni dei trattati antichi come quello di Cennino Cennini: terre naturali, latte, uovo, colofonia"Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Mila no, 2011, c ap. III, pag. 28
Cennino Cennini nacque a Colle Val d'Elsa (Siena), nella seconda metà del XIV secolo, fu allievo del pittore Agnolo Gaddi a Firenze. Nel 1398 è certo che risiedeva nella contrada San Pietro di Padova, città in cui - lo riferisce Cennini stesso - pittore familiare del magnifico signore Francesco da Carrara. Null'altro si sa di Cennini, non la data di nascita (supposta intorno al 1360), nè quella di morte. Incerta è anc he la sua attività pittorica. La fama di Cennini però non è legata alla pittura, ma al Libro dell'Arte (o Trattato de lla pittura), scritto intorno al 1390 probabilmente a Padova per l'uso di alcuni vocaboli del dialetto locale.
"Vi ho parlato della mia grande scoperta, intorno al 1883, che per un pittore la sola cosa che vale è l'insegnamento dei musei. Ho fatto questa scoperta leggendo un libretto [...] il libro di Cennino Cennini, che offre tante preziose indicazioni sui procedimenti dei pittori del 400"Pierre Auguste Renoir
Nel Libro dell'Arte, Cennini riporta i segreti custoditi nelle botteghe di fine 300, inerenti
alle tecniche della pittura e dell'affresco, in uno stile disinvolto, poiche fornisce oltre alla teoria, consigli, trucchi e alcuni giudizi sui pittori del 300. Alcuni studiosi ritengono che l'opera sia nata nell'ambito di una delle potenti corporazioni padovane che regolamentavano e tutelevano l'attività dei pittori. Il libro dell'arte è lo specchio di un'età di transizione, dove la descrizione dei procedimenti antichi si libera degli schematismi medioevali e intravede il mondo nuovo, quello rinascimentale. Fu il primo testo scritto in lingua volgare che fornì di prima mano gli strumenti della pittura antica, in particolare quella eseguita con la tempera all'uovo. Link di riferimentoTesto
http://libreriarizzoli.corriere.it/Il-giardino-dei-supplizi/QyGsEWcVWskAAAEpufFn1scg/pc?CatalogCategoryID=J4.sEWcWcGYAAAEpp3MfmqGAhttp://lafrusta.homestead.com/pro_mirbeau.htmlhttp://2lines.wordpress.com/2008/11/03/variazioni-goldberg-bwv-988-klavier-ubung-iv-di-johann-sebastian-bach/Immaginihttp://it.wikipedia.org/wiki/Il_Giardino_dei_supplizi