CENNINO CENNINIA che modo cominci a disegnare in tavoletta, e l'ordine suo.
"Sì come detto è, dal disegno t'incominci. Ti conviene avere l'ordine di poter incominciare a disegnare il più veritevile. Prima, abbi una tavoletta di bosso, di grandezza, per ogni faccia, un sommesso; ben pulita e netta, cioè lavata con acqua chiara; fregata e pulita di seppia... E quando la detta tavoletta è asciutta bene, togli tanto osso ben tritato per due ore, che stia bene; e quanto più sottile, tanto meglio. Poi raccoglilo, tiello, e conservalo involto in una carta asciutta: e quando tu n'hai bisogno per ingessare la detta tavoletta, togli meno di mezza fava di questo osso, o meno; e colla sciliva rimena questo osso, e va' distendendo con le dita per tutta questa tavoletta... E viene inossata igualmente così in un loco come in un altro."
Come ti dimostra i colori naturali; e come dèi macinare il negro.
"Sappi che sono sette colori naturali; cioè quattro propri di lor natura terrigna, siccome negro, rosso, giallo e verde: tre sono i colori naturali, ma voglionsi aiutare artifizialmente, come bianco, azzurro oltremarino, o della Magna, e giallorino... Per triarlo come si dè', togli una prieta proferitica rossa, la quale è pietra forte e ferma... Poi togli una prieta da tenere in mano, pur proferitica, piana di sotto e colma di sopra, in forma di scodella, e di grandezza men di scodella, in forma che la mano ne sia donna di poterla menare... Poi togli quantità di questo negro, o di altro color che sia, quanto sarebbe una noce, e metti in su questa prìa; e con quella che tieni in mano, stritola bene questo negro. Poi togli acqua chiara... e macina il detto negro per spazio di mezza ora, o di una ora... Poi togli una stecca di legno sottile, larga tre dita, c'abbia il taglio come di coltello; e con questo taglio frega su per questa prìa, e raccogli il detto colore nettamente, e mantiello liquido, e non troppo asciutto, acciò che corra bene alla pietra, e che 'l possa ben macinare, e ben raccoglierlo. Poi il metti nel vasellino... e così lo tieni sempre in molle e ben coperto dalla polvere e d'ogni cattiveria, cioè in una cassettina atta a tenere più vaselli di licori."
Cennini Cennino, Il libro dell'Arte, Padova, 1390, Cap. V-XXXIV
Scrittore d'arte e pittore (n. Colle di Val d'Elsa), allievo a Firenze di A. Gaddi, pittore di corte a Padova nel 1398; visse forse fino ai primi del sec. 15º. Il suo Libro dell'Arte (scritto probabilmente a Padova) è il primo trattato in volgare: tesoro di notizie sulla tecnica pittorica del Trecento, si distingue dai precedenti ricettari medievali per la sistematicità e per la nuova forza con la quale rivendica il fondamento intellettuale dell'arte pittorica. Il testo, conservato in tre redazioni manoscritte (due nella Bibl. Laurenziana e Riccardiana, a Firenze, uno nella Bibl. Vaticana), è stato pubblicato per la prima volta nel 1821.
Come pittore, egli si definisce "piccolo maestro esercitante nell'arte di dipintoria", forse non tanto per coscienza del suo effettivo valore, quanto per una sorta di retorica modestia; comunque, dalle opere che di recente si è cercato di raggruppare intorno al suo nome, egli apparirebbe come uno dei tanti seguaci artigianali della tarda tradizione giottesca, che traduce le nuove notazioni naturalistiche e il gusto decorativo del gotico tardo in un "idioma campagnolo" e che sembra disinteressarsi di organicità compositiva e spaziale e di sofisticate eleganze. Il Vasari cita una Madonna e santi sotto la loggia dell'ospedale di S. Bonifacio, ancora ben conservata ai suoi tempi, che nel 1787 fu trasportata su tela in seguito al rifacimento dell'ospedale voluto da Pietro Leopoldo.
GIUSEPPE GUERRESCHIGiuseppe Guerreschi è nato a Milano nel 1929 e ha iniziato la sua formazione artistica presso l'Accademia di Brera. Studia con Aldo Carpi. Guerreschi insieme a Giuseppe Banchieri, Floriano Bodini, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Bepi Romagnoni, Tino Vaglieri, è stato uno dei principali esponenti del gruppo "Realismo esistenziale", e tra i più lucidi della "Nuova Figurazione" . Il suo realismo di denuncia si esprime in una trascrizione fredda e distaccata della figura umana, dell'oggetto o del frammento, l'artista venne definito come "uno dei più fervidi animatori del dibattito culturale per un rinnovamento ed un ampiamento del concetto di realismo" la pittura di Guerreschi acquista una carica drammatica, che lo spinge ad un costante esame, dove egli coglie gli aspetti molteplici della vita, nonché le lacerazioni e le contraddizioni dell’uomo e degli oggetti di uso quotidiano, nei suoi lavori l'artista si appropria della vita, scrutandola, osservandola e restituiendola calda e pulsante attraverso i suoi quadri. Della sua opera si ricorda il "periodo giudaico", le "donne", i "ritratti", la "Vietnam suite" ed i viaggio intorno al "mondo fantastico di Fussli". Guerreschi si è dedicato con passione all'opera grafica stampando moltissime acqueforti e curando cartelle e illustrazioni di libri. Guerreschi raggiunge con l'incisione esiti altissimi con sequenze di lastre celebri. Influenzato dagli artisti della "Neue Sachlichkeit" e dal cinema espressionista tedesco, adotta il principio del montaggio delle immagini quale mezzo di analisi del reale, dando vita a opere di ascendenza storica o di denuncia sociale: tematiche che egli affronta sia in pittura sia nell'attività grafica. Hilda Lobauer 1957 olio su tela cm 100x100BEPI ROMAGNONIBepi Romagnoni (Milano 1931- Capo Carbonara 1964) si forma nel dopoguerra al corso di pittura di Aldo Carpi all'Accademia di Brera, in profonda amicizia con Mino Ceretti e con gli altri compagni d'Accademia, Banchieri, Guerreschi, Vaglieri che saranno con lui i principali interpreti del Realismo esistenziale. Alle prime opere geometrizzanti tra '50 e '53 seguono dipinti di clima realistico. Vince il Premio Diomira 1954 mentre si accosta agli autori dell'esistenzialismo. Diplomatosi nel 1955 tiene lo stesso anno la sua prima mostra personale alla Galleria Schettini sui temi del quotidiano e della vita urbana. Durante il servizio militare inizia un rapporto di lavoro con la Galleria di Giuseppe Bergamini a Milano. Dipinge soggetti militari in opere fortemente espressioniste, ispirate alla pittura di Orozco. Espone nel 1957 da Bergamini e alla Bussola di Roma dove conosce Enrico Crispolti che diverrà uno dei suoi più attenti esegeti. Partecipa alla mostra di tendenza Ceretti - Romagnoni - Vaglieri alla Galleria Bergamini di Milano con una sua dichiarazione in catalogo. Compie esperimenti di fotografie prese da rotocalchi, inseriti dapprima nei disegni quindi su tela con la tecnica del collage, elaborata e perfezionata negli anni successivi fino all'inserimento del colore. Nel 1962 personale alla Galleria Bergamini dove espone nuovi collages di grandi dimensioni e ritrovate cromìe, dal titolo di Racconto. Nel 1964 partecipa alla rassegna 13 festoman presso la galleria Trivulzio di Milano e di Parigi sperimentando tecniche fotolitografiche con le quali realizza il manifesto della galleria. Il 19 luglio perde la vita durante la pesca subacquea nelle acque di Capo Carbonara in Sardegna.
NUOVA FIGURAZIONE
Con il termine di "Nuova figurazione" si intende quell'area di ricerca che, emersa alla fine degli anni Cinquanta, ha voluto conciliare le istanze del realismo con un linguaggio pittorico contemporaneo, autonomo sia dal realismo socialista che dalle poetiche dell'informale. Alcuni tra i maggiori protagonisti di questo movimento (da Francis Bacon e Alberto Giacometti agli italiani Vespignani , Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi) sono cresciuti nell'ambito del realismo esistenziale dell'immediato dopoguerra, rappresentando con immagini crude un disagio esistenziale e sociale. "Nuova figurazione" è uno dei mezzi che ha l'artista per parlare, scelto non per le sue caratteristiche formali, ma per la sua funzionalità comunicativa. La figura è un referente del mondo visibile che non rappresenta più la sua accettazione da parte dell'artista, ma bensì uno dei codici del suo linguaggio che è sempre più onnicomprensivo. L'ordine iconografico e iconologico viene ripreso per essere ad ogni momento annullato con gli stessi materiali che lo costituiscono. La prospettiva è spesso casuale e dipende da una condizione esistenziale, così come i rapporti tra le immagini e quelli tra le figure e lo spazio. E' così che mentre l'urgenza e la pressione dei contenuti porta sovente i neofigurativi a deformare al limite estremo del riconoscibile la figura o l'immagine reale, l'indipendenza da schemi, la nuova coscienza di libertà e polivalenza nell'uso dei media e nelle pratiche dell'arte acquisita con le esperienze informali, astratte e pop, nei confronti delle quali i neofigurativi sono generalmente polemici, immettono nelle loro opere, pur all'interno di una tecnica che rimane pittorica, elementi quanto mai eterogenei, surreali, espressionisti e persino astratti.
NIKOLAI SUETINNikolai Suetin (Russo: Николай Суетин, 1897 - 1954) è stato un artista suprematista russo. Ha lavorato come grafico, designer, pittore e ceramica.
Ha studiato presso l'Istituto Superiore di Arte, Vitebsk (1918-1922) e ha sviluppato con Kazimir Malevic, fondatore del suprematismo, un movimento d' arte astratta con uno stile basato su forme geometriche ' non oggettive' allineate. Durante questo periodo formativo Suetin, insieme a Ilya Chashnik, è diventato uno dei più stretti collaboratori di Malevich e un campione fedele del suprematismo, contribuendo alla sua diffusione attraverso pubblicazioni e partecipando a mostre comprese quelle del gruppo UNOVIS (Vitebsk, 1920 e 1921, Mosca 1929, 1921 e 1922), mostre a Pietrogrado, l'Esposizione Internazionale delle Arti Decorative (tenutasi a Parigi, 1925), il Salone della porcellana sovietica (1926 e 1927), e la prima mostra di artisti di Leningrado nel museo russo.
Ha vissuto a Pietrogrado dal 1923, e ha lavorato presso la fabbrica di Stato Ceramica Lomonosov. Ha anche lavorato presso la fabbrica di Porcellana di Stato a Pietrogrado impianto Lomonossov (dal 1922 fino al 1924), e nello stabilimento di porcellana di governo di Novgorod (dal 1924 al 1925). Suetin era un membro del GINKhUK (l'Istituto Statale di cultura artistica, dal 1923 al 1926), dove ha lavorato presso il laboratorio sperimentale, poi in seguito presso l'Istituto di Storia dell'Arte (dal 1927 al 1930). Dal 1932 è stato l'artista capo presso il laboratorio artistico della Centrale Leningrado Porcellana Lomonossov, dove aveva lavorato per circa un decennio sull'applicazione avant-garde e su modelli di opere d'arte in porcellana. Ha anche lavorato come illustratore di libri e per mostre di design, dove ha mantenuto un stile d'avanguardia nonostante le richieste del realismo socialista. Suetin era l'artista e designer capo dei padiglioni dell'URSS per le Mostre Mondiale di Parigi (1937), dove ha lavorato sugli interni per il padiglione stalinista di Boris Iofan e di nuovo a New York, 1939. Malevich è morto nel 1935 e Suetin, ha decorato la sua bara con motivi suprematisti e ha organizzato il suo funerale, che è diventato l'ultima espressione dello stile che entrambi avevano abbracciato. Successivamente si è concentrato più sulle arti applicate ed ha evitato espliciti riferimenti al Suprematismo, che l'apparato governo sovietico considerato come uno stile d'arte indesiderabile. Nikolai Suetin è considerato uno degli artisti principali sel Suprematismo.
Suprematism Oilo su tela. 70.5 x 53 cm Museo Thyssen-Bornemisza, MadridRiferimenti:
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/LeggiCapitolo.aspx?cap=5
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/LeggiCapitolo.aspx?cap=36
http://www.treccani.it/enciclopedia/cennino-cennini/
http://www.treccani.it/enciclopedia/cennino-cennini_%28Dizionario-Biografico%29/
http://www.equilibriarte.net/Augusto/blog/giuseppe-guerreschi
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-guerreschi_%28Dizionario-Biografico%29/
http://www.arsvalue.com/webapp/artista/12798681/bepi-romagnoni.aspx
http://www.guzzardi.it/arte/pagine/correnti/nuovafigurazione.html
http://www.centroarte.com/realismo%20e%20nuova%20configurazione.htm
http://en.wikipedia.org/wiki/Nikolai_Suetin
http://www.museothyssen.org/en/thyssen/ficha_artista/549
Immagini:
http://www.bottegadartetoscana.it/det_icone.asp?codice=59
http://www.equilibriarte.net/Augusto/blog/giuseppe-guerreschi
http://www.arcadja.com/auctions/it/romagnoni_bepi/prezzi-opere/40549/
http://www.museothyssen.org/en/thyssen/ficha_obra/967