E.M. Paradigma, Cennino Cennini
"La scienza mi affascina, ne invidio il paradigma, cioè il fatto che si possa proporre una determinata ipotesi solo se contemporaneamente si comunica a tutti il metodo e i mezzi utilizzati per formularla, in modo che ogni interlocutore possa a sua volta verificare se ciò che si afferma è vero o falso. Mi sembra che, in questo senso, la ricerca scientifica sia l'unica vera democrazia esistente."
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, Marzo 2011, 1° ediz., pg.30
Paradigma, termine derivante dal greco paràdeigma che significa «modello» (o «progetto») ed «esempio», e in Platone si tr
ova usato in entrambe le accezioni. Le idee sono infatti modelli o termini di paragone assoluti, conoscendo i quali è possibile decidere se qualcosa sia o non sia conforme ad essi. Nel linguaggio comune un paradigma è un modello di riferimento, un termine di paragone. È all'interno della logica paradigmatica che la ricerca scientifica individua il suo oggetto di studio, i problemi più cogenti, la tecnica migliore per affrontarli. "Intanto mi sono messo a fabbricare altri modellini, con un approccio sempre più scientifico, per scandagliare le ambiguità della percezione ottica rispetto alle tre dimensioni dello spazio e all'azione della luce" (E.M.) "L'approccio scientifico" a cui si riferisce non è altro che quello che gli scienziati definiscono "metodo scientifico", ovvero la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e (si può dire: democraticamente) condivisibile. "Mi sembra che, in questo senso, la ricerca scientifica sia l'unica vera democrazia esistente"(E.M). Il metodo scientifico consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche e misurabili attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie più generali da sottoporre al vaglio dell'esperimento per testarne l'efficacia. Nel dibattito epistemologico si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodo induttivo e quelli del metodo deduttivo. "Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili...(E.M, 25 modi per piantare un chiodo)
"Dipingo a tempera su tavola, preparando la base col gesso e fabbricando i colori e i leganti da me, secondo le indicazioni dei trattati antichi come quello di Cennino Cennini: terre naturali, latte, uovo, colofonia. Seguo le ricette e ricreo le tinte con gli stessi metodi originali. Come sempre, riparto da zero, in solitaria."
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, Marzo 2011, 1° ediz., pg.28
Cennino Cennini (Colle di Val d'Elsa, 1370 – Firenze, 1440) è stato un pittore italiano. Originario della Toscana, fu influenzato da Giotto e allievo per una dozzina d'anni di Agnolo Gaddi. Incerta appare la sopravvivenza delle sue opere pittoriche. Oggi è soprattutto ricordato per il suo Libro dell'Arte, scritto in volgare all'inizio del XV secolo. Il libro è il primo trattato organicamente monografico sulla produzione artistica, contenente informazioni su pigmenti e pennelli, sulle tecniche della pittura, dell'affresco e della miniatura e fornisce inoltre consigli e "trucchi" del mestiere. E' il più importante trattato sulla pittura nell'arte italiana, uno tra i principali per l'arte europea e il primo in lingua volgare (un linguaggio misto tra toscano e veneto). Dal 35º capitolo si affronta il tema del colore, su come crearli e utilizzarli. Cennino fornisce un vero e proprio ricettario per creare ciascun pigmento o colorante: i colori di Cennino.
Dal capitolo 103 si inizia a descrivere la pittura su tavola a tempera, dalla preparazione della tavola e la stesura di uno strato di materiale preparatorio bianco a base di gesso su cui stendere il colore (121-141), poi la stesura dei pigmenti e la resa di particolari effetti, come quelli dei tessuti (tessuto di lana e velluto al capitolo 144), fino al capitolo 149. Per tempera - o come si diceva in italiano arcaico “tèmpra” - si intende il modo con cui mescolare e far solidificare il colore attraverso l’uso di alcuni ingredienti. Il vocabolario della lingua italiana
Zingarelli così definisce la tèmpera o tèmpra: “mescolanza di colori nella colla o nella chiara d’uovo, per dipingere su legno, gesso, tela e più specificatamente per le scene e decorazioni teatrali”. Il Cennini spiega che ci sono due maniere di fare la tempera. La prima consiste nel battere il tuorlo d’uovo con le mozzature dei rami di fico. Il liquido che fuoriesce dai giovani ramoscelli tagliati va mescolato al tuorlo d’uovo in quanto ritarda l’essiccazione dei colori sulla tavolozza, favorendo la coagulazione e la conservazione dell’uovo, pare inoltre che abbia un’azione antisettica. Il secondo metodo indicato dal Cennini per fare la tempera è quello di mescolare il solo rosso d’uovo con i colori, e questa tempera è per l’autore buona per dipingere su qualsiasi superficie: muro, tavola o ferro. La preparazione della tempera secondo la "ricetta" del Cennini è ancora oggi utilizzata:
fig. 05
Come si vede nella fig. 5 si prepara il gesso:
secondo l'antica ricetta del Cennino Cennini rinvenuta nel libro "Il libro dell'Arte" da lui scritto verso la fine del trecento...
Si fa riscaldare della colla lapin come quella che è stata usata per incollare la tela sulla tavola, e vi si aggiunge del gesso di caolino e del biancone, avendo cura di rigirare continuamente "questa" emulsione a fuoco basso per evitare che il gesso prenda bollore altrimenti si rovinerebbe.
Appena si nota che l'emulsione fuma va tolta dalla fiamma.
Si procede adesso all'impannatura della tavola come si vede nelle fig. 6 e 7.
fig.06
impannatura prevede ,sempre, secondo le indicazioni del Cennini la stesura di almeno tre strati di gesso, ma anche fino a sei/otto strati applicando ogni strato sul precedente prima che gli stessi siano completamente asciutti per evitare che si formino delle crepe sul gesso.
Nella preparazione della nostra tavola, sono stati dati tre strati ( più strati si applicano alle tavole che risultano poi completamente senza grana di tela e che vengono usate per essere dipinte con la tecnica della tempera all'uovo).
Quando la tavola è completamente asciutta si rifiniscono i bordi e si tolgono quelle piccole imperfezioni che possono rimanere dopo la stesura del gesso.
Adesso possiamo cominciare con l'esecuzione del disegno.
Riferimenti immagini:
in alto a sinistra: Cennino Cennini, Madonna col Bambino tra angeli e santi, collezione privata
in basso a destra: Cennino Cennini, Parti di un Politico
Riferimenti bibliografici:
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradigma
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/LeggiCapitolo.aspx?cap=72
http://it.wikipedia.org/wiki/Cennino_Cennini
http://www.webalice.it/inforestauro/tempera_uovo.htm
http://fonti-sa.signum.sns.it/TOCCenniniCenninoIllibrodellarte.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Libro_dell'Arte
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/default.aspx
http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_scientifico
http://digilander.libero.it/adriano.cherubini/come%20nasce%20riprod.htm
Francesco Di Bendetto