"La scienza mi affascina, ne invidio il paradigma, cioè il fatto che si possa proporre una determinata ipotesi solo se contemporaneamente si comunica a tutti il metodo e i mezzi utilizzati per formularla, in modo che ogni interlocutore possa a sua volta verificare se ciò che si afferma è vero o falso. Mi sembra che, in questo senso, la ricerca scientifica sia l'unica vera democrazia esistente."
"Dipingo a tempera su tavola, preparando la base col gesso e fabbricando i colori e i leganti da me, secondo le indicazioni dei trattati antichi come quello di Cennino Cennini: terre naturali, latte, uovo, colofonia. Seguo le ricette e ricreo le tinte con gli stessi metodi originali. Come sempre, riparto da zero, in solitaria."
Dal capitolo 103 si inizia a descrivere la pittura su tavola a tempera, dalla preparazione della tavola e la stesura di uno strato di materiale preparatorio bianco a base di gesso su cui stendere il colore (121-141), poi la stesura dei pigmenti e la resa di particolari effetti, come quelli dei tessuti (tessuto di lana e velluto al capitolo 144), fino al capitolo 149. Per tempera - o come si diceva in italiano arcaico “tèmpra” - si intende il modo con cui mescolare e far solidificare il colore attraverso l’uso di alcuni ingredienti. Il vocabolario della lingua italiana Zingarelli così definisce la tèmpera o tèmpra: “mescolanza di colori nella colla o nella chiara d’uovo, per dipingere su legno, gesso, tela e più specificatamente per le scene e decorazioni teatrali”. Il Cennini spiega che ci sono due maniere di fare la tempera. La prima consiste nel battere il tuorlo d’uovo con le mozzature dei rami di fico. Il liquido che fuoriesce dai giovani ramoscelli tagliati va mescolato al tuorlo d’uovo in quanto ritarda l’essiccazione dei colori sulla tavolozza, favorendo la coagulazione e la conservazione dell’uovo, pare inoltre che abbia un’azione antisettica. Il secondo metodo indicato dal Cennini per fare la tempera è quello di mescolare il solo rosso d’uovo con i colori, e questa tempera è per l’autore buona per dipingere su qualsiasi superficie: muro, tavola o ferro.
fig. 05
Come si vede nella fig. 5 si prepara il gesso:
secondo l'antica ricetta del Cennino Cennini rinvenuta nel libro "Il libro dell'Arte" da lui scritto verso la fine del trecento...
Si fa riscaldare della colla lapin come quella che è stata usata per incollare la tela sulla tavola, e vi si aggiunge del gesso di caolino e del biancone, avendo cura di rigirare continuamente "questa" emulsione a fuoco basso per evitare che il gesso prenda bollore altrimenti si rovinerebbe.
Appena si nota che l'emulsione fuma va tolta dalla fiamma.
Si procede adesso all'impannatura della tavola come si vede nelle fig. 6 e 7.
fig.06
impannatura prevede ,sempre, secondo le indicazioni del Cennini la stesura di almeno tre strati di gesso, ma anche fino a sei/otto strati applicando ogni strato sul precedente prima che gli stessi siano completamente asciutti per evitare che si formino delle crepe sul gesso.
Quando la tavola è completamente asciutta si rifiniscono i bordi e si tolgono quelle piccole imperfezioni che possono rimanere dopo la stesura del gesso.
Adesso possiamo cominciare con l'esecuzione del disegno.
in basso a destra: Cennino Cennini, Parti di un Politico
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradigma
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/LeggiCapitolo.aspx?cap=72
http://it.wikipedia.org/wiki/Cennino_Cennini
http://www.webalice.it/inforestauro/tempera_uovo.htm
http://fonti-sa.signum.sns.it/TOCCenniniCenninoIllibrodellarte.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Libro_dell'Arte
http://www.ilpalio.siena.it/Personaggi/CenninoCennini/default.aspx
http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_scientifico
http://digilander.libero.it/adriano.cherubini/come%20nasce%20riprod.htm