“Negli anni successivi, inizio a essere chiamato dai grandi architetti milanesi – Franco Albini, Giò Ponti, i BBPR ( Gian Luigi Banfi, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers)-per disegnare a mano le tavole prospettiche, e realizzare quelli che oggi si chiamano rendering. Entrare i contatto con loro per me significa ampliare il raggio delle mie conoscenze, arrivare più vicino al mondo del design e della produzione industriale.”
ENZO MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011,1° ediz., pg. 25
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Giò Ponti E' l’eccellenza italiana: il design l’ha ideato" (rivista
mensile kyoss febbraio 2011 anno 11 numero 108. Editore, Art Director e Direttore
Responsabile: Simone Pavan)
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G. Ponti, immagine rivista Domus,1959 |
Architetto e designer milanese (1891-1979). Laureatosi al politecnico di Milano, divenne produttore di ceramiche Richard-Ginori. Dal 1923 al 1930, ha trasformato l'azienda in un modello di eccellenza del design industriale da forme semplici decorazione ceramica con eleganti motivi in stile neoclassico. "L'industria è lo stile del 20 ° secolo, la sua modalità di creazione", scrive Ponti dopo aver vinto il Grand Prix al Paris Expo 1925. Fondatore nel 1928 della rivista Domus.
Ponti curò l'allestimento della Biennale della Arti Decorativa - prima a Monza e poi Milano come la Triennale - che ha costituito una vetrina il meglio del design italiano. Il suo lavoro si è esteso a scenografie e costumi per il Teatro alla Scala di Milano, alla sinuosa macchina da caffè Pavoni nel 1948 (immagine in basso a sinistra), che divenne dal dopoguerra in Italia la cultura del caffè. Nel 1957 Distex sedia Superleggera (ispirato al tradizionale Chiavari sedie, Ponti aveva visto in riva al mare, ma così forte e chiaro che un bambino potrebbe sollevare con un dito una singola sedia) ha progettato per Cassina è rapidamente diventato classici del periodo. Eclettico e fecondo, sin dagli esordi ha coniugato classicità e modernità, tradizione e innovazione, artigianato e industria. Ha apprezzato il moderno amando la decorazione. Ha guardato al passato e intuito il futuro.
Apre in Italia la strada all’industrial design di qualità, incrociando lungo il percorso personaggi quali Nervi, Fornasetti, Mollino. Collaborando con aziende quali Richard Ginori,Cassina, Venini, Olivari, FontanaArte.
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G.Ponti, la macchina da caffè Pavoni,1948 |
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G. Ponti, sedia Superleggera,1957 |
La Pavoni del '48, macchina per il caffé: tutti i congegni intricati e sporgenti della "vecchia " macchina sono stati eliminati o racchiusi entro tre soli volumi: carter, corpo centrale, becchi. L 'apparecchio arriva alla "semplicità perfetta che hanno raggiunto, nella loro forma, certi strumenti a fiato ".
La Superleggera, ha una struttura in frassino naturale o verniciato nero o bianco, con sedile in canna d'india. Leggera e robusta venne testata con lancio dal quarto piano, rimbalzando come una palla. Ponti la definisce "sedia normale, semplice (…) cui non dare gli attributi razionale, moderno, organico, prefabbricato".
Il mobile in cristallo è l 'immagine pura, incorruttibile, del "grande oggetto di lusso". Nel '30 Ponti disegna per Fontana il "grande tavolo " (piano in specchio nero, gambe in cristallo inciso) presentato alla IV Triennale di Monza. Nel '31 parte la serie pontiana dei mobili a specchio, "mobili d 'eccezione ", e, per di più, compaiono i primi mobili totalmente trasparenti in "tutto cristallo ".
Piastrella, la “quattro volte curva” passata alla storia con il nome di Triennale, subito divenuta un’icona della ceramica moderna e un punto di riferimento nel mondo del design. Un simbolo quello della Triennale che da mezzo secolo rappresenta il forte legame tra la produzione Marazzi e il mondo dell’architettura e del design.
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G. Ponti scala all'interno
del salone "L' Ange Volant" |
L’Ange Volant, a Charches, progettata nel 1927 da G. Ponti per T. Bouilhet, proprietario di Christofle, è l’unico progetto di G. Ponti in Francia. Lo stile è semplice e moderno, una “casa all’italiana” con citazioni del Palladio, l’architetto prediletto di Ponti.
Elemento decorativo importante del salone è la scala disegnata da G. Ponti per “L’Angel Volant” .
Ponti disegnò tutti i mobili e i dettagli decorativi degli interni: come il tavolino rotondo, sul quale sono posati un busto ellenico antico, e una teiera-samovar di Christofle.
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G. Ponti, immagine dell'interno "L' Ange Volant" |
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G. Ponti, immagine dell'interno "L' Ange Volant" |
La balaustra decorata della scala,conduce a quello che Ponti chiamava “La galleria”. Il dipinto in cima alla scala è di Ponti “La Giulia buona e la Giulia cattiva”raffigurante la moglie di Ponti sorridente e arrabbiata. Sul soffitto Ponti raffigurò i profili di T. Bouihet e C. Borletti, la bandiera italiana e francese e la “B” intrecciata dai cognomi.
Nell' immagine a sinistra, sopra la cornice del camino,in una nicchia semicircolare, c’è il vaso di porcellana con fregi dorati, disegnati da Ponti e prodotti da Richard-Ginori. Le appliques della Chistofle hanno il motivo grafico della freccia, ricorrente nei progetti pontiani.
Link di riferimento:
http://atcasa.corriere.it/designer/gio-ponti.shtml
http://www.giopontiarchives.org/
http://atcasa.corriere.it/designer/gio-ponti.shtml
Immagini tratte da: