"Poi ci sono le mostre sull'Informale degli epigoni della provincia italiana, che invece non capisco e non mi convincono, come del resto i pittori del neorealismo, quali Gabriele Mucchi o Ernesto Treccani. Mi disturba che i valori della sinistra (..) siano dipinti in modo tanto scadente. Col senno di poi, posso dire che tanta severità di giudizio era eccessiva."
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz., pg.25
Ernesto Treccani é considerato uno dei principali esponenti della pittura neorealista italiana. Fu fondatore della rivista Corrente, concepita come strumento per organizzare ed esprimere la propria opposizione politica ma anche artistica. Le sue opere, d'impronta realista dopo il neocubismo degli anni '40, hanno inizialmente affrontato soprattutto tematiche politico-sociali legate alle lotte contadine nel meridione e alla realtà industriale del Nord.
"Soltanto chi ha il cuore aperto alle sofferenze del mondo può esprimerne la bellezza". Queste parole di Ernesto Treccani, tratte da Arte per amore, sono una mirabile sintesi della sua poetica, nonché della sua ansia di vivere nella dimensione di un rapporto profondo, sia razionale che emozionale, con la realtà del mondo.
In alto a destra: La terra di Melissa, E.Treccani (1955)
(in basso) a sinistra, poltrona Susanna; a destra chaise longue Genny con poggiapiedi (1935), G.Mucchi
Altro esponente significativo della corrente neorealista é Gabriele Mucchi. Anch'egli, come Treccani, fu membro del gruppo Corrente e partecipò alla Resistenza.Mucchi fu pittore, architetto e designer. Il suo studio di via Rugabella a Milano fu un importante luogo di incontro per gli intellettuali antifascisti.
Come designer progettò diversi mobili in stile razionalista, tra cui la poltrona Susanna e la chaise longue Genny per Zanotta.
Nel dopoguerra, si dedicò invece alla pittura, sviluppando l'idea di un realismo di dichiarato impegno politico e sociale.
"Negli anni successivi inizio a essere chiamato dai grandi architetti milanesi - come Franco Albini, Giò Ponti, i BBPR- per disegnare a mano le tavole prospettiche... Entrare in contatto con loro per me significa ampliare il raggio delle mie conoscenze, arrivare più vicino al mondo del design e della produzione industriale."
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz., pg.25
In basso: a sinistra, scrivania Arco e sedia Elettra; a destra, scrivania e scaffale metallico della linea "Spazio", BBPR 

BBPR é un acronimo che indica il gruppo formato da quattro architetti e urbanisti italiani (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers) formatosi a Milano nel 1932. La loro collaborazione si caratterizza fin dall’inizio per l'impegno in campo urbanistico e per il rigore razionalista di realizzazioni come la Colonia elioterapica di Legnano del 1939. La poetica dei BBPR é espressa da E.N.Rogers sulla rivista Casabella dove egli afferma che una delle leggi essenziali dell'architettura "è quella di non poter prescindere da quel suo caratteristico processo di sintesi che include necessariamente il costante rapporto tra l'utilità e la bellezza".
Al gruppo si devono anche molti progetti nel campo del design: la sedia Elettra per Arflex (1954), entrata a far parte della storia dell'office e caratterizzata da linee sobrie e abbondanti imbottiture; la scrivania Arco (1963)e la linea di arredamenti metallici per ufficio Spazio (1960) disegnati per Olivetti; le maniglie Emma e Velasca per Olivari.Riferimenti bibliografici:
L'Universale, La grande enciclopedia tematica (Arte), ed.Garzanti, 2005, Milano, (voci: Treccani E., Mucchi G., BBPR)