Mi scusi professoressa per la presentazione ma non riesco a ingrandire le immagini e a sistemare il testo come vorrei io! Studiando Enzo Mari ho capito l'importanza del disegno, di come questo ci aiuti ad avere un rapporto con lo spazio e a misurarne le dimensioni, a lavorare con la memoria, a immaginare le cose in prospettiva e a comprendere il rapporto tra astrazione e misurazione. Come lui, quindi, voglio riproporre qui lo stesso metodo, adottato dal designer in Lezioni di Disegno, di spiegare dei concetti attraverso schizzi e scritte a mano. Questo è il miglior metodo per comunicare con la gente perchè, come lo stesso Mari dice, "costringe le persone a leggere, se non altro perchè le pagine sono diverse da quelle stampate a cui sono abituate. Inoltre, un testo manoscritto è considerato una forma di appunto e non pesa come una parola definitiva. Testi manoscritti e immagini dunque corrispondono: l'immagine è solo una parola che completa una frase o viceversa."
La sezione aurea è paradigma di tutto ciò che è armonia per il nostro occhio: essa, infatti, assieme alla combinazione di Fibonacci, è stata utilizzata in molte opere create dall'uomo in diversi campi, dall'architettura all'arte rinascimentale, fino alla musica. la sezione aurea è, quindi, un modello di riferimento (la parola paradigma, dal greco antico paràdeigma, significa esemplare, esempio). Ed è l’esempio sul quale si basa la progettazione “dal cucchiaio alla città”, epigrafe di Walter Gropius, spesso usata da Ernesto Nathan Rogers, che definisce il campo di applicazione dell’architetto. Ma è un’espressione che vale anche per il design, come per la pittura e la scultura, perché un bravo artista deve essere in grado di progettare in tutte le scale (dalla cosa più piccola “il cucchiaio” alla cosa più grande “la città") al fine di prendere coscienza delle proprie creazioni. Con questo motto, s’intende l’ideale di un progettista non specializzato, che si esprime nelle diverse scale di intervento attraverso un modo di pensare il progetto non come un semplice fatto di moda, ma come un percorso sostenuto da un intenso rispetto per il contesto, per la ricerca sui materiali, per i molteplici aspetti multidisciplinari, per l’ergonomia, per i modi d’uso, per quel rapporto interno-esterno/oggetto-fruitore che accomunano la progettazione di un aspirapolvere al restauro di un quartiere degradato alla periferia di una metropoli.
Ed è anche un esempio che ritroviamo nel Suprematismo, movimento artistico fondato nel 1913 dal pittore russo Kazimir Malevic, che si fonda sulla "supremazia della pura sensibilità nell'arte": un'arte cioè totalmente distaccata dalla realtà naturale, quindi dalla rappresentazione dell'oggetto, che perde ogni significato. "La sensibilità è l'unica cosa che conti", scrive Malevich, "ed essa viene espressa per mezzo di forme assolute: il rettangolo, il triangolo, il cerchio, la croce". Il quadrato, che poi è un quadrangolo, è la radice della conoscenza secondo la filosofia pitagorica, un’idea che sistematizza geometricamente la nuova realtà. La pittura di Malevich tende all’infinito ed arriva alla radice delle cose e della rappresentazione.Gli architetti e gli artisti greci facevano grande uso dei rettangoli aurei per disegnare la pianta del pavimento e della facciata dei templi ma oltre che in geometria, la sezione aurea interviene in modo insistente anche in botanica, anatomia, fisica, architettura, design, astronomia, pittura e musica. Essa si incontra ovunque, in natura, come nella scienza e nell'arte, e contribuisce alla bellezza, all'armonia ed al funzionamento di tutto ciò che ci circonda. Per questo possiamo dire che la sezione aurea è sinsemantica, ha cioè infiniti significati in base al contesto in cui ricorre. Il XX Secolo ha determinato una ramificazione capillare su tutto lo scibile umano della sezione aurea e dei rapporti ad essa riconducibili, affermandosi anche nella più blanda quotidianità: la forma totale delle barrette di cioccolato Kit Kat, ad esempio, è un rettangolo, così come le carte di credito Visa e Mastercard.Esistono poi delle galassie, nelle quali le traiettorie delle stelle attratte verso i centri gravitazionali disegnano limpidamente spirali auree; anche i bracci a spirale della Via Lattea e di altre galassie seguono ordinamenti matematici aurei; e, inoltre, tutti i pianeti interni distano dal Sole nelle proporzioni della successione di Fibonacci (Sole 1, Mercurio 1, Venere 2, Terra 3, Marte 5) e quelli esterni distano ugualmente da Giove (Giove 1, Saturno 1, Urano 2, Nettuno 3, Plutone 5); la distanza fra Marte e Giove è pari ad un decimo di quella fra il Sole e l' ultimo corpo astrale del Sistema Solare, cioè Plutone. Ritroviamo la sezione aurea anche nei crop circle (cerchi di grano). Anche la musica di diversi grandi compositori ha notevoli basi auree, spesso ricercate dagli artisti stessi, come nel caso della Primavera di Stravinsky, delle fughe di Bach e di diverse opere di Debussy, Ravel, Bartok e Schubert. Mozart, amante e profondo conoscitore della matematica, inserì tracce di sezione aurea in alcune opere. Beethoven, nelle "33 variazioni sopra un valzer di Diabelli" suddivise la sua composizione in parti corrispondenti ai numeri della serie di Fibonacci, il cui rapporto corrisponde al numero d'oro. Su proporzioni auree, inoltre, si basano alcuni strumenti musicali come i violini di Stradivari, che presentano una complessità sia geometrica che matematica. Il numero d’oro e la serie di Fibonacci trovano riscontro anche nella cinematografia, in particolare nel film "La Corrazzata Potemkin", di Sergej Ejzenštein, le cui scene sono divise in sezione aurea a partire dalla lunghezza della celluloide sulla quale sono incise. Ai giorni nostri, la sezione aurea viene utilizzata negli slogan pubblicitari e nei film di fantascienza. Ad esempio, in queste immagini, tratte dalla serie TV "Fringe", vi sono simboli geometrici (come il triangolo e la spirale aurea) e formule matematiche (come la sequenza di Fibonacci e il rapporto aureo).
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