Pagine

martedì 6 marzo 2012

My Red/Blue chair



Gli anni 20 dell’ultimo secolo sono stati anni decisivi nel mondo del design e dell’architettura. La definizione di uno stile nuovo, delle nude geometrie bianche del Movimento Moderno, della nascita dell’industrial design, possone essere ben compresi solo in riferimento alla grande rivoluzione dell’arte astratta. Nel 1907 in Olanda, il De Stjil riunì pittori, scultori, mobilieri e architetti in una libera associazione di pensiero, che concepiva la semplificazione e la purificazione delle forme e dei mezzi espressivi attraverso lo strumento dell’astrazione. L’enfasi delle forme rettangolari e dei colori primari è ben evidente nelle opere di Piet Mondrian e Theo Van Doesburg.

In Mondrian, viene delineandosi un linguaggio puro fatto di forma, colore e ritmo, un linguaggio rivelatore di “forme mentali”, in grado di toccare le emozioni.
Gerrit Rietveld riuscì a cogliere con estrema chiarezza il significato di questi a tradurli in tre dimensioni: il colore, la forma, i piani intersecanti dei deipinti di Mondrian acquisirono solidità 

materica.

Gli esponenti del De Stjil concepivano un formalismo che dialogava con il processo di meccanizzazione e standardizzazione di quegli anni: le forme semplici, le geometrie controllate, l’ordine, la ripetizione, sono le parole chiave del progetto di design industriale: oggetti standardizzati, facili da produrre, che non perdono qualità formale, ma anzi la coniugano con quella funzionale.
Immagini : in alto Theo Van Doesburg, Costruzione Colorata.

in basso : Piet Mondrian, Composizione giallo/blu

La Sedia Rosso/Blu realizzata da

Rietveld nel 1917-18, non è soltanto

la tridimensionalizzazione delle linee rette e dei rettangoli colorati di Mondrian. Pur essendo un oggetto unico, in legno, costruito artigianalmente, possiede le caratteristiche del prototipo dell’età della macchina.

Il telaio è perfettamente leggibile, con i montanti e i traversi che quasi sembano sospesi nello spazio.

L’esercitazione 

(vedi riferimento su http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html) mi ha permesso non solo di comprendere l’importanza di questo fenomeno artistico, ma è stata anche l’occasione di assimilare una grande lezione di proporzioni e misure “auree” che solo il ridisegno e la ricostruzione delle opere dei grandi maestri può fornire.




Link di riferimento immagini:
Bibliografia:
William J. R. Curtis, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, Londra, 2006 (II ed. italiana)