Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz., cap II, PAG. 18
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Lambretta M (A) 125 |
L'idea scaturì durante la seconda guerra mondiale, dove Ferdinando Innocenti, prendendo ispirazione proprio dai motorscooters militari americani giunti in Italia durante la guerra e comprendendo le nuove necessità di motorizzazione utili alla popolazione nell'immediato dopoguerra, decise di dedicarsi alla produzione del rivoluzionario scooter.
Nel 1947, dopo aver concluso la fase di progettazione, inizia la produzione della Lambretta con il primo modello, denominato “M” o “A”.

La Piaggio affidò alla inventiva e alla bravura dell'ingegner Corradino D'Ascanio la progettazione della Vespa: di estrazione e di cultura aeronautica d'Ascanio doveva traghettare la produzione della Piaggio - nota industria aeronautica - verso quell'idea di mobilità che in quegli anni convinse molti imprenditori a mutare la propria produzione industriale, ben capendo la voglia degli italiani di muoversi dopo i dolori e le ristrettezze del periodo bellico. D'Ascanio nella progettazione della Vespa volle portare alcuni concetti tipicamente 'automobilistici' nella costruzione di questo scooter impegnandosi nella ricerca del maggior comfort, della maggior protezione e della grande capacità di carico.
La Vespa lega per sempre il proprio nome e leggenda all’immagine fresca di Audrey Hepburn, che in Vacanze Romane di William Wyler (1951) si fa insegnare da quel briccone per bene di Gregory Peck a portare lo scooter per le strette strade e i mercatini di una Roma solare, inconsapevole di quale volume di traffico avrebbe dovuto sopportare. L’associazione tra la Vespa e le sinuose figure di donne tratte dai successi cinematografici o dalle corpose raffigurazioni nazional-popolari è una delle chiavi di successo del nuovo mezzo di trasporto.
Più ‘spartana’, più spigolosa, la Lambretta cerca di rifarsi nei primati sportivi.
Più ‘spartana’, più spigolosa, la Lambretta cerca di rifarsi nei primati sportivi.

Ma tutto questo è di qualche anno dopo. Appartiene già a quegli anni Cinquanta che covano e preparano lo sviluppo economico e il cambiamento dei costumi e consumi del boom. La nascita e i primi passi degli scooter italiani si stagliano infatti su più contrastati fondali di macerie, miserie, ‘ladri di biciclette’ e ingegnosità applicate alla sfide della riconversione industriale.
Per anni, sia la Lambretta che la Vespa, sono rimaste le indiscusse protagoniste dei mezzi di trasporto: il tramonto di questo successo cominciò nel 1967 con l'avvento e la diffusione della Fiat 500. La produzione della Lambretta cessò nel 1971; la Vespa, al contrario, anche grazie all'aiuto dato dalla Fiat alla Piaggio, riuscì a superare il brutto periodo e fu riproposta con diversi aggiornamenti negli anni successivi.
Riferimento immagini http://www.lambretta.it/125M.html
Link di riferimento testo http://it.wikipedia.org/wiki/Innocenti_Lambretta