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venerdì 28 ottobre 2011

1.E.M. "dal cucchiaio alla città" per citare ERNESTO NATHAN ROGERS

"Progettare è un'attività che coinvolge ogni pratica, nel momento in cui l'umanità cerca di migliorare le proprie norme o quando, contraddicendole, trova soluzioni altre: dal lavoro di un idraulico o di una maestra elementare agli sforzi di chi prova a ridefinire un codice legislativo oppure linguistico, o di chi vorrebbe razionalizzare il nostro modo di vivere «dal cucchiaio alla città», per citare il famoso slogan dell'architetto Ernesto Nathan Rogers."
Da Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. cap I pag 5

Un architetto deve saper progettare "dal cucchiaio alla città". Tutto ciò che vale, sia per il cucchiaio che per la città dal momento che il metodo per affrontare entrambi è esattamente il medesimo, è la scala dell'intervento. Uno slogan diventato famoso e lanciato da Ernesto Nathan Rogers verso la metà degli anni Cinquanta, «dal cucchiaio alla città», stava a significare appunto un approccio metodologico-progettuale di tipo illuminista, un vincolo indissolubile tra architettura e design.
Ernesto Nathan Rogers
nato a Trieste nel 1909 da padre inglese e madre italiana di religione ebraica, si laureò in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1932. Nello stesso anno fondò con i compagni di studi Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Gian Luigi Banfi lo studio di architettura BBPR. Dirigerà due importanti riviste di architettura, «Domus» (1946 - 1947) e «Casabella» (1953 - 1965), e dedicherà particolare attenzione alla didattica e alla formazione anche l'impegno come professore presso il Politecnico di Milano dove insegnerà fino al 1969, anno della sua morte.


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