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sabato 17 marzo 2012

My Berlin Chair

Rietveld è un onesto architetto e tutta la sua ricerca è fatta di rigore, invenzione e precisione”.    Le Corbusier                                                                                                                                                                                         
Progettista di forme semplici ed essenziali, dotate di una forte impronta plastica, Rietveld, esponente del Neoplasticismo olandese, ha sempre cercato risultati apprezzabili dalla gente comune. Lo stile di Rietveld si esprime nella modulazione geometrica dello spazio ottenuta per mezzo della scansione di piani, sui quali agisce il “peso” diverso dei colori fondamentali (nero, rosso, giallo, blu e bianco).
I suoi mobili di legno sono una reazione al mercato dei beni di consumo dei suoi anni. 
Oggetti umani e semplici senza sovrapposizioni anacronistiche di stilemi vari”. Così Enzo Mari descrive la portata innovativa della produzione del maestro sottolineandone il ritorno alla semplicità della vita, senza  bisogno di orpelli.
Tra gli oggetti simbolo della produzione di Rietveld,  ricordiamo la Berlin Chair, progettata appositamente per la sala espositiva di Rietveld e Huszar a Berlino nel 1923.
La Sedia Berlinese è composta da otto elementi che si intersecano di varia dimensione e colore: quattro tavole larghe e tre doghe strette, che sono perpendicolari l'uno all'altro.
Per la sua  asimmetria e scomposizione in piani, per l’uso dell’angolo retto e della linea retta, la Berlin Chair aderisce strettamente alla poetica neoplastica.
La sedia venne realizzata in faggio laccato nero, grigio e grigio medio.
Per la realizzazione del mio modellino ho utilizzato il polistirene espanso, materiale leggero e semplice da assemblare. 
Dopo aver disegnato e tagliato le diverse parti della sedia, ho inciso sulle superfici delle venature che richiamano quelle del legno. 
Aver messo in pratica ciò che abbiamo studiato è stato per me molto istruttivo e interessante, non solo perché ho approfondito maggiormente lo studio sul design, ma anche perché la manualità, la ricerca e la scelta del materiale, hanno stuzzicato la mia creatività e il senso delle proporzioni.
Link riferimento testo:
http://www.teknemedia.net/magazine_detail.html?mId=8515
http://www.edilone.it/Gerrit-Thomas-Rietveld_progettisti_y_80.html
Link riferimento immagini:
http://delius-dessinateur.blogspot.it/2011/05/gerrit-thomas-rietveld.html