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sabato 19 novembre 2011

La sezione aurea come misura di tutte le cose

Partendo dalla dottrina platonica, e nella fattispecie da quanto viene espresso in forma di mito nel Timeo, possiamo tranquillamente affermare che la sezione aurea, chiamatanumero di dio perché è misura di tutte le cose, non è solo quell’ideale di bellezza e ordine tramandataci dalla grecità , ma un vero e proprio modello di duplicazione e di crescita rintracciabile in tutti i regni della natura, ne sono testimonianza per esempio gli studi sulla struttura geometrica del cavolfiore, su quella del nautilus e sulla filotassi delle piante. Per questa ragi

one la sezione aurea assurge al ruolo di Archetipo
o per dirla platonicamente di Paradigma, modello, esempio che può
guidare la mano del designer e dell’architetto nella progettazione “Dal cucchiaio alla città”, identificando un metodo progettuale che è indifferenziato, meticoloso, attento ai bisogni reali connesi ad ogni ambito della domanda umana. La sezione aurea diventa così una figura
sinsemantica della progettazione che, aldilà dell’astrazione concettuale che rappresenta, diventa realmente utile se applicata alla ricerca di quelle risposte che il designer e l’architetto devono fornire.
Non c’è da
stupirsi se Phidias(Fidia) se ne sia servito per la progettazione del
Partenone, ricordando comunque che il tempio greco nell’articolazione delle sue
componenti strutturali ha il suo fondamento nell’osservazione della natura, o
ancora che Leon Battista Alberti(1404-1472) l’abbia utilizzata per la composizione della facciata del Tempio Malatestiano, o che se ne ritraccino le tracce nella facciata del Battistero di Firenze, e il motivo fondamentale di tutto ciò è che “la bella architettura imita la bella natura”, cioè quella legge che sta alla
base della natura, quella “Divina Proportione” di cui parla Luca Pacioli nel suo trattato (1498). Se pertanto tale modello di perfezione risiede nella natura, è logico pensare che risieda anche nell’uomo che è il fine della natura stessa; partendo da questo principio in tempi più vicini a noi Le Corbusier sviluppa il Modulor. Il concetto si iscrive nella lunga tradizione dei trattatisti rinascimentali e viene descritto come “una gamma di m
isure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all'architettura e alle cose meccaniche”,con lo scopo di risolvere i moderni problemi della standardizzazione, normalizzazione, industrializzazione verso una nuova scala dimensionale che egli approfondisce attraverso il gioco dei rettangoli,onde dimostrarne la versatilità compositiva,al punto che egli utilizza la
sezione aurea ache per la redazione del progetto della sua Villa a Garches.
Sulla medesima base concettu
ale si fondano anche i principi dell’Existenzminimum, che utilizza gli standard minimi sufficienti per garantire l’esistenza umana,senza sprecare spazio o energie. Negli stessi anni si trova traccia della sezione nelle teorizzazioni di Malevic e dell’avanguardia suprematista, laddove l’arte rivendica la propria oggettività attraverso l’utilizzo di forme geometriche pure. Proprio per questo molte delle figure rappresentate nei quadri suprematisti fanno ricorso alle
proporzioni auree, l’ideale della perfezione oggettiva, tuttavia rintracciabile nella natura. Nel design più o meno contemporaneo non è difficile notare
il riferimento alla sezione aurea, nella progettazione di mobili e oggetti che hanno avuto spiccate caratteristiche di utilità ed ergonomia,per esempio la Lambretta( ricordiamo che Le
Corbusier parla del Modulor come di qualcosa “applicabile…alle cose meccaniche), LC4 di Le Corbusier o ancora il lampadario Artichoke di Poul Hanningsen, il quale per la sua forma trae ispirazione dalla geometria frattale naturale del carciofo. In campo cinematografico oltre ai già citati Blade Runner e 2001: Odissea nello spazio, un altro film che fa riferimento alla sezione aurea per il suo sviluppo è La corazzata Potem
kin di Sergej Mikhajlovic Ejzenstejn.


Partendo dunque dal principio della sezione aurea

come misura delle cose dunque misura dell’uomo, è possibile ritrovare la
sezione in numerosi oggetti di design della modernità e contemporaneità. Uno di questi esempi può essere considerato la sedia Red and Blue di Gerrit Rietveld (1917) in cui,come si vede nell’immagine, il prospetto laterale è modellato su due rettangoli aurei. Sempre nella modernità troviamo la Chaise longue di Le Corbusier (1929), nella quale ,partendo le mosse dalla sedia a dondolo Thonet, la larghezza di un rettangolo aureo da vita al diametro del rettangolo aureo che da vita all’armatura. La stessa costruzione armonica la troviamo nella Chaise Brno di Mies Van der Rohe (1926),progettata per il padiglione Barcellona e successivamente per casa

Tugendhat.La sedia si iscrive perfettamente in un rettangolo aureo, e la curvatura del bracciolo è data dal diametro del cerchio congiungente due rettangoli aurei interni in cui può essere scomposto il rettangolo aureo di base,come si vede nell’immagine. Nata dalla mano dello stesso Mies anche la Chaise Barcelona (1929) può essere modulata in venti piccoli rettangoli aurei. Un’altra seduta in cui è rintracciabile la sezione aurea è la Tulip di Eero Saarinen (1940) in cui le curvature sono le risultanti dell’ellisse derivante dalla costruzione della curva aurea di un rettangolo aureo. Possiamo quindi concludere che la sezione aurea non è soltanto un’astrazione intellettuale ma è una guida progettuale che ci permette di progettare bene,in maniera semplice ma non semplicistica, quella semplicità difficile cui spesso fa riferimento uno dei maestri del design italiano, Bruno Munari.

Fonti: Nicoletta SALA e Massimo SALA, Geometrie
del design/ Forme e materiali per il progetto, ediz. FrancoAngeli, Milano,
2005, pp. 51-82
A cura di Alessandra Simi, La sezione aurea nell'architettura/Appunti per il corso di Teorie e tecniche costruttive nel loro sviluppo storico(elaborazione dei testi presentati in bibliografia, per uso interno alla Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza),
a cura di Alessandra SIMI, La sezione aurea nell'architettura/Appunti per il corso di Teorie e tecniche costruttive nel loro sviluppo storico(elaborazione dei testi presentati in bibliografia per uso interno alla Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza, cap. ,La sezione aurea nel rinascimento, pag.9, Il valore estetico della sezione aurea, pag.13, La sezione aurea nell'architettura-Il Partenone, pag.45, Il modulor di Le Corbusier, pag.70-71.
Kimberly Elam, Gèomètrie du design, Princeton Architectural Press, 2001