“Come per esempio la sezione aurea(…) molti artisti l’hanno indagato consapevolmente, altri invece ne ignoravano il meccanismo relazionale, hanno creato opere che lo rispettano comunque per intuizione. (…) Dipingo alcune composizioni(…) cercando di verificare fino a quale dimensione minima la sezione aurea resti percepibile, e se dal dialogo tra le figure così ottenute scaturisca una tensione estetica.”
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2011, pag. 28
Il concetto di sezione aurea ci è ormai chiaro, grazie alla comunicazione di Daniele Ruggeri avvenuta durante la scorsa lezione. http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com/2011/11/il-rettangolo-aureo.html
Come ci fanno capire le parole di Mari, L’uomo percepisce questo rapporto dimensionale come qualcosa di esteticamente piacevole. La sezione aurea si trova spesso in natura, rendendo quest’ultima perfetta all’occhio umano. L’uomo, quindi individua formule per conoscere questa perfezione che cerca in qualsiasi modo di emulare. Ritroviamo infatti, in molti oggetti che usiamo quotidianamente, questo rapporto dimensionale. Questa proporzione è stata determinata nell’arte per centinaia di anni, e tuttora è frequentemente utilizzata, soprattutto nel design.
Alcuni esempi sono:
Design Enzo Mari, 1995
Design Richard Neutra, 1929
Già nel 350 a.C. il filosofo greco Platone, utilizzò cinque poliedri per spiegare il mondo naturale. Associò ognuno di questi ad un elemento naturale, quali: aria, acqua, terra e fuoco. Il suo solido preferito però era il dodecagono, del quale scrisse:
“ Restava una quinta combinazione il Demiurgo(Dio) se ne giovò per decorare l’universo.”
Platone, Timeo, 350 a.C.
La figura di base per comporre un dodecagono è un pentagono.
Forse non è un caso che Platone associa il concetto di decorazione, un fattore quindi estetico, alla figura del pentagono. Se creiamo una costruzione geometrica di un pentagono regolare, possiamo notare come la sua costruzione sia basata sul rettangolo aureo.
Questa sorta di perfezione è ricercata anche in architettura. Nel XX secolo Le Corbusier ha idealizzato una scala di proporzioni a cui diede il nome di modulor, basato sulle proporzioni del corpo umano, la cui altezza è divisa in una sezione aurea che ha come punto centrale l’ombelico.Distinzione degli spazi abitativi |
Un altro chiaro esempio di existenzminimum è il Garden Pavilion in Asserbo, che ho casualmente trovato mentre cercavo soluzioni tipologiche per il mio progetto di progettazione esecutiva.
Riferimenti: